Svolta alle indagini sull’omicidio di Mico Geraci a Caccamo, il sindaco: “Trionfo dello Stato sulla mafia”

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«I nomi dei mandanti e degli esecutori dell’omicidio di Mico Geraci segnano il passo a tanti anni di sofferenza e di amarezza, lasciando spazio al trionfo dello Stato sulla mafia. La comunità di Caccamo sempre vicina alla famiglia Geraci, gioisce per l’operazione condotta dagli inquirenti e dalle Forze dell’Ordine. Adesso la Giustizia faccia il suo corso».

Lo ha detto il sindaco di Caccamo Franco Fiore, apprendendo la notizia della conclusione delle indagini sull’omicidio del sindacalista caccamese Mico Geraci, trucidato dalla mafia l’8 ottobre 1998 davanti l’uscio della sua casa.

Le indagini erano state archiviate e riaperte già due volte.

La comunità di Caccamo in questi 25 anni non ha mai smesso di attendere che la verità emergesse, dedicando al sindacalista l’Aula Consiliare, l’Istituto Alberghiero e la piazza dove si è consumato l’efferato delitto.
Stamane i carabinieri, su delega della Dda di Palermo guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, hanno notificato in carcere un’ordinanza di custodia cautelare ai boss di Trabia, Pietro e Salvatore Rinella, mandanti dell’omicidio Geraci.

Secondo quanto dichiarato dai pentiti Emanuele Cecala e Massimiliano Restivo a eseguire materialmente il delitto sarebbero stati due giovani che facevano parte del gruppo di fuoco dei Rinella Filippo Lo Coco, il killer che ha sparato alla vittima davanti ai suoi familiari, e Antonino Canu, che ha curato le fasi logistiche dell’agguato e ha portato via in auto il sicario dalla scena dell’omicidio.

I due sono stati uccisi da Cosa Nostra. Ma i due Rinella, mandanti del delitto, attualmente in carcere, saranno sottoposti a processo.

Ecco tutti i dettagli:


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