Palermo, manifestazione a Piazza Indipendenza sull’agricoltura: “È ora di essere uniti e dire basta”

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Un’intera mattinata al microfono dove a Cateno De Luca, a Piazza Indipendenza, ha unito la sua voce facendo forza a quella dei lavoratori e degli agricoltori di Sicilia.

Più di mille agricoltori intervenuti. Fatti anche dei pullman per essere presenti. Accanto al leader di Sud chiama Nord, sindaci e rappresentanti dei gruppi parlamentari di Sud chiamano nord, del PD e 5 stelle.

«Questa è una manifestazione non di protesta ma di proposta – sottolinea De Luca come premessa d’apertura, non appena partito da palazzo dei Normanni per poi dirigersi davanti a Palazzo d’Orleans. Amiamo la Sicilia e anche l’Italia- continua De Luca -abbiamo elaborato una proposta complessiva che è quella di una piattaforma condivisa con le vittime di questo sistema che sono gli agricoltori e gli allevatori che hanno vissuto nel silenzio assordante del governo».

Una delegazione di dieci persone soltanto appartenenti al mondo dell’Agricoltura parlerà con Schifani.

«È ora di unirci e dire basta – sostiene Nuccio Di Paola, vicepresidente del Parlamento siciliano e il leader del Movimento 5 stelle – Da mesi che l’ Assemblea Regionale siciliana è stata bloccata. Servono riforme in assemblee che ancora non sono state portate. Se le opposizioni sono unite, rappresentiamo oggi la maggioranza dei siciliani. Possiamo dare risposte concrete che non ci sono date date da chi ha governato. L’Assemblea va convocata adesso. Dobbiamo richiederla per discutere le proposte ed avere risposte che vengano date insieme. Ci sarà una presto una nuova Mini legge finanziaria e i soldi concessi devono essere utilizzati per le categorie svantaggiate oggi in Sicilia e non per le propagande».

Questa manifestazione è importante. In corso c’è una protesta che va in forma verticale in tutta Italia. Gli agricoltori hanno avuto il coraggio di protestare perché il settore primario di una società non può essere maltrattato.

Questo governo regionale oggi rimane sorto rispetto a quelle che sono le problematiche dell’Agricoltura.

Disagi che non sono solo dei grandi produttori ma anche di quelli piccoli- aggiunge Michele Catanzaro capogruppo del PD-. Cateno dice davanti a tutti ringraziando i presenti, che è stato lanciato l’appello non solo agli agricoltori che sono come le sentinelle del territorio ma anche ai sindaci, a tutti perché è una manifestazione di un popolo che lancia un grido di dolore.

«Oggi ci si concentra su Palermo ma il 22 febbraio saremo a Roma, informa De Luca- faremo un’altra processione per portare le proposte che vi competono. La Regione voleva ripristinare l’IRPEF dopo che è stata tolta quindi prima ci mettono in ginocchio e poi ci vogliono dare ossigeno. Noi, ciò lo rifiutiamo. La proposta al governo Meloni la porteremo noi con delle soluzioni tecniche. La sintesi è semplice, così come è stato fatto per i piani europei dove si è fatta un’azione anticiclica per bollette e tutto ciò che ha generato la pandemia occorre adesso fare un piano europeo con 10 miliardi triennali. La commissione Europea deve convertirli in un piano anticiclico in sostegno di aiuti per il mondo dell’Agricoltura».

Vari problemi vanno ancora una volta elencati come la legge 102 con il particolare intervento del dott. Antonio Parrinello, In quale ha discusso sulle leggi volte agli aiuti necessari a seguito di calamità naturali apportando modifiche in sostegno dei lavoratori che perdono il lavoro per cause di calamità naturali. Maurizio Grasso, ha ricordato che non è solo la siccità ad avere unica responsabilità sulla negatività delle coltivazioni, ma mette un peso anche alla Regione in quanto i cattivi esisti dei raccolti sono legati anche ai consorzi di bonifica. Erogati solo 2 turni d’acqua nelle province anziché 8 qualcuno più fortunata, 4 pur essendoci una diga piena. Il risultato è stata una produzione non solo scarsa ma anche di poca qualità e di piccole dimensioni come ad esempio le arance che sono state battute da altre di concorrenza quando la Sicilia ha sempre avuto il primato. Si chiedono ancora una volta dopo l’istituzione del Tavolo di crisi il 2 febbraio dopo 12 giorni come mai non ci sia stata ancora nessuna proposta. Ora serve essere uniti e occorre soprattutto trovare quanto prima soluzioni».


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