Nata nel 1986 come associazione dilettantistica sulla scorta di una storica tradizione locale, debuttando con “Annata ricca massaru cuntienti” di N. Martoglio, grazie alla bravura, tenacia e costanza del suo presidente Elio Cutrona e di altri rappresentanti d’eccezione che lo hanno affiancato negli anni, nel 1991 si è costituita come vera e propria compagnia teatrale.
I temi prescelti, ad eccezione di qualche rappresentazione di Salemme e Molière, sono prevalentemente legati alla tradizione culturale siciliana con autori quali, ad esempio, Pirandello e Martoglio.
Amatissima da decenni dal pubblico di Montemaggiore Belsito e non solo, vanta un curriculum di tutto rispetto con tantissime rappresentazioni messe in scena sia in lingua italiana che siciliana.
Tra le più emblematiche e per necessità di sintesi, è possibile annoverare
“Così è se vi pare” e “Il berretto a sonagli” di L. Pirandello, “E fuori nevica” di V. Salemme, “L’avaro” e “il Malato immaginario” di Molière,
“San Giovanni Decullatu ” e ” U Riffanti” e il ” Marchese di Ruvolito” di N. Martoglio.
Dopo un periodo di stasi, la compagnia è tornata in questi giorni sul palco, tra l’entusiasmo generale, con la farsa dialettale in un unico atto “I Civitoti in pretura”, scritta da Nino Martoglio nel 1903.
Sulla scena, i personaggi si alternano dando vita a quello che dovrebbe essere un processo, ma di fatto si trasforma in un duello tra il mondo del Pretore che cerca di capire quale sia la verità e quello dei popolani, dei Civitoti, appunto, che la trasfigurano attraverso un linguaggio che suona di antico e che la Compagnia ha voluto preservare, intendendo la messa in scena dell’opera come prezioso lascito tra le generazioni affinché la lingua siciliana non muoia.
In occasione delle rappresentazioni, in un clima di contagiosa ilarità, il pubblico non si è risparmiato con grasse risate e sonori applausi che hanno avuto il loro esploit durante il sorprendente e inaspettato finale.
Immediatamente andate in sold out le prime due serate, è sulla stessa scia anche la terza che si terrà sabato 10 febbraio.
Montemaggiore conferma la sua passione per il buon teatro portato in scena, secondo la tradizione della Compagnia Teatrale “I Lagnusi”, dal regista Carmelo Giallombardo, dai componenti testimoni del passato ( Bartolo Natoli, Salvino Panzarella, Antonio Rotolo, Tommaso Mendola) e dalle new entry che hanno contribuito con l’energia e la vitalità che li caratterizza ( Giovanni Cipolla, Riccardo Siragusa, Michele Grisanti, Salvatore Incao, Zinella Notaro,Tonino Rizzo, Bernardo Lo Re, Francesco Rotolo, Rossella Runfola, Filippo Gelsomino e il piccolo Manfredi Siragusa).
A far da sfondo all’intreccio della farsa, viene presentata agli spettatori una scenografia curata e in linea con l’epoca in cui si svolgono i fatti, magistralmente realizzata da Pietro Surdi e Tommaso Mendola.
La compagnia, incoraggiata dall’enorme approvazione popolare, non intende fermarsi e promette nuove occasioni di buon teatro messo in scena secondo il suo inconfondibile stile.
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Un video di Mariano Barbara
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