Termini Imerese: al carnevale del 1954 arrivava Silvana Pampanini

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Uno dei testi più interessanti in cui si parla di storie popolari termitane, è quello pubblicato qualche anno fa dal compianto Giuseppe Catanzaro dal titolo: “…Dal Particolare alla Storia”.
Da qui ho pensato di proporvi alcuni tratti, in cui viene raccontata la storia del nostro carnevale, e di cui l’autore così scrive:

“…Chi come me ha avuto la fortuna di assistere a questa grande festa popolare termitana nella seconda metà del ‘900, quando a partire dai primi anni ’50 si diede inizio alla costruzione di veri e propri carri carnevaleschi (in precedenza si erano utilizzati carretti e mezzi motorizzati di vario tipo, opportunamente addobati e con a bordo persone in maschera), non può non rimpiangere il suggestivo scenario che era offerto dal corso Umberto e Margherita con le sue eleganti cortine di case e i suoi balconi affollati di gente…la bellissima fotografia scattata in occasione del carnevale 1954 da Lillo Marrix…mostra, oltre ai balconi occupati in “ogni ordine di posto”, anche l’eccezionale “tenuta” delle loro strutture…(nell’altra foto) il lungo e centralissimo balcone di casa Salvo che in quello stesso anno fu “collaudato” anche dall’attrice Silvana Pampanini, invitata al Carnevale di Termini Imerese dal comitato organizzatore. Il fatto che un personaggio così famoso (in quel momento a ventinove anni, l’attrice era all’apice della sua carriera e aveva già girato 35 film) avesse accettato l’invito, credo che sia una dimostrazione di quanto il carnevale termitano fosse tenuto in considerazione anche al di fuori dei confini dell’Isola…”

Questo è ciò che scrive Giuseppe Catanzaro. Aggiungo che era domenica 28 febbraio; e che, per come si vede in una delle foto, per l’occasione sfilò anche un carro nel quale i costruttori dipinsero opportunamente la scritta “Viva la Pampanini”. Io nel 1954 avevo esattamente quattro anni; eppure ben ricordo di quelle spettacolari edizioni alle quali ebbi modo di assistere proprio nel Corso Umberto e Margherita. Qui infatti abitava a zzà Gina, sorella di mia nonna, la cui casa aveva un grande terrazzo, ancora oggi esistente, proprio la dove è posta ad angolo la colonna con la statua in marmo du Santu Patri.

 


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