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Il valore del ricordo e della memoria come presupposto di un presente e di un futuro migliore, come atto che genera cultura, conoscenza, alimenta riflessione per far sì che la storia narrata non si ripeta.
Fare memoria per ricordare che ogni volta che una persona viene discriminata o perseguitata a causa della propria identità, colore della pelle, vissuto, classe sociale, religione, orientamento sessuale o provenienza, l’orrore si ripete.
Questo il senso della manifestazione “La Scuola ricorda la Shoah” e delle altre iniziative dell’IC Balsamo Pandolfini per il Giorno della Memoria 2024. Alunni e docenti insieme, alla presenza delle autorità civili e militari, per celebrare, riflettere, tentar di comprendere ciò che non si può comprendere, nel comune impegno perché la storia non si ripeta come tristemente continua ad accadere.
Tutti i tre ordini di scuola sono stati coinvolti in attività volte a riflettere su una delle pagine più buie della storia umana, sul valore assoluto della libertà e del rispetto dei diritti umani, della diversità, dell’alterità.
I bambini della scuola dell’infanzia e delle prime classi della primaria sono stati impegnati nella lettura animata di storie e racconti a tema e nella realizzazione di elaborati grafico-pittorici sul tema “I colori della memoria”; gli alunni delle classi IV e V della scuola primaria sono stati destinatari di un incontro/testimonianza online, a cura dell’Associazione “Progetto Memoria” di Roma, con una testimone delle leggi razziali, Claudia Finzi; gli alunni della scuola secondaria di primo grado si sono ritrovati per un momento di condivisione nella Chiesa Madre di San Nicola, tra testi, musiche e riflessioni intervallati da magistrali esecuzioni musicali dei docenti di strumento.
La ricorrenza, divenuta simbolo e paradigma della violenza, della sopraffazione e del tentativo di annientare ogni forma di diversità, è stata vissuta come momento forte nel processo di educazione dei ragazzi al rispetto dell’alterità, della diversità, dell’altro, inteso come mero “essere umano”, senza distinzioni di sesso, razza, religione, cultura.
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