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La nostra piazza Duomo è abbellita da un grande monumento al Generale Giuseppe La Masa; storico personaggio legato alla epopea garibaldina, che tutti consideriamo cittadino termitano, pur se in realtà nativo di Trabia. Giuseppe La Masa morì a Roma il 29 marzo del 1881; e tanti avrebbero voluto che fosse seppellito nella nostra città. Ma ciò non avvenne per specifica volontà della moglie, Donna Felicita di Bevilacqua che, a scanso di equivoci, lo fece scrivere addirittura nel suo testamento olografo; la cui parte relativa all’argomento qui testualmente vi riporto.
“…..Voglio essere seppellita nell’Oratorio di Bevilacqua insieme ai miei cari defunti e prego il Municipio di Termini Imerese di rinunciare ad avere la salma del Generale La Masa mio adorato consorte, ed a lasciarci entrambi riposare in Bevilacqua perché ciò era anche il suo desiderio; bastando a Termini che io faccia erigere quel monumento, al suo grande cittadino, che il Municipio non fece, sebbene ne abbia tanto parlato……Ove il Municipio non aderisca cortesemente alla mia preghiera lo impongo; perché so che il desiderio del defunto mio marito era di essere sepolto a me vicino e prediligeva la tomba in questo oratorio….E’ bensì vero che all’epoca del decesso del Generale io scrissi al Municipio il quale me ne chiese la salma, che alla mia morte avrei cercato di ottemperare al suo desiderio, preparandomi al sacrificio di far trasportare con suo anche il mio cadavere a Termini. Ma vedendo poi la freddezza di quel Municipio che non eresse il monumento né fece altre onorificenze in tanti anni al suo concittadino, trovo giusto che rimaniamo entrambi qui in pace, sovrattutto perché ho la coscienza di eseguire il suo desiderio, amando il povero generale assai questo paese, ed avendovi anche ricostruito castello e oratorio…..”
A Termini Imerese, con il passare degli anni, erano in effetti cambiate tante situazioni; e mentre prima, come la stessa contessa afferma, era stata fatta richiesta della salma del Generale, successivamente i nostri amministratori posero ostacoli anche per la costruzione dello stesso monumento a lui dedicato. E così, mentre inizialmente la contessa di Bevilacqua si era dimostrata propensa a far si che anche lei, a morte, venisse inumata nel cimitero di Termini accanto al marito, in seguito, ed amaramente, decise invece che anche il Generale non sarebbe più tornato nella sua terra natia. Infatti dopo la morte della stessa contessa Felicita, avvenuta nel 1899, nell’oratorio del castello di Bevilacqua, come da sua volontà, oltre al suo corpo vennero tumulati anche quello della madre Carolina Santi, dei fratelli Gerolamo e Guglielmo, e proprio quello del La Masa. Se le cose fossero andate diversamente, oggi, nel cimitero di Termini, avremmo avuto sia il La Masa che la moglie.
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