Trabia: la Giunta guidata dal sindaco Bondì approva progetto per stabilizzazione

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L’amministrazione comunale di Trabia presieduta dal sindaco, Francesco Bondì, ha approvato all’unanimità con delibera di Giunta il progetto di stabilizzazione dei 36 precari al Comune di Trabia da 33 anni ,il progetto è stato inviato alla Cosvel (Commissione Stabilità Finanziaria Enti Locali) sita presso il ministero degli Interni la quale dovrà dare la necessaria approvazione sia finanziaria e burocratica che tutti i parametri previsti dalla Legge 75/2017 (Legge Madia) siano stati tutti rispettati.

“Non potevamo aspettare ancora che arrivasse l’ulteriore proroga da parte del Governo o dalla Giunta Regionale e pertanto abbiamo preso la decisione di iniziare il processo di stabilizzazione dando un futuro certo ai 36 dipendenti a tempo determinato in forza all’Ente da 33 anni”, ha affermato il sindaco Bondì.

Il bambinello avvolto da una coperta con la scritta “ASU”, attorniato da piccoli alberelli di Natale e da qualche striscione. Pochi giorni fa hanno deciso di far sentire così la propria voce i dipendenti regionali ASU dei beni culturali. I precari storici siciliani (circa 270 rispetto alla platea complessiva da quasi 3700 dipendenti) attendono infatti notizie rispetto ad una manovra di stabilizzazione ad oggi mai avvenuta. Per questo motivo, i dipendenti hanno deciso di protestare davanti all’ingresso del museo Salinas di Palermo, posto in piazza Olivella.

Proprio all’interno delle centinaia di emendamenti alla manovra regionale, ci sono alcune proposte di modifica proposte dal Governo relative proprio agli ASU. Documenti che i dipendenti avevano chiesto di analizzare prima, al fine di ottimizzare gli atti in questione. Possibilità che non è stato concessa dall’assessorato. Tanto da spingere i lavoratori questa mattina in piazza.

Una platea che attende notizie importanti dal varo della legge finanziaria. “Si appresta ad essere approvata la legge finanziaria all’Ars. Sono stati presentati diversi emendamenti sugli ASU. Non conosciamo nessuno di queste proposte di modifica. Avevamo richiesto un incontro per evitare casi come avvenuto in passato con la proposta dell’articolo 36. Vogliamo essere inseriti nel piano del fabbisogno che si appresta ad essere riformulato”.
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