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Il sistema, in dotazione in Italia solo a18 strutture (la maggior parte delle quali del Nord della penisola, è il primo in Sicilia), si compone di un braccio robotico, un modulo di visione e un modulo guida. Il braccio robotico permette di riprodurre sul paziente ciò che il chirurgo ha pianificato con estrema precisione sul software.
“L’Ospedale Ingrassia si arricchisce di un sistema di alta tecnologia che consente innovative tecniche di intervento chirurgico – ha sottolineato il Commissario straordinario dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – l’attività di eccellenza che viene proposta all’utenza, conferma il ruolo di rifermento ormai assunto dal nosocomio, non solo nella città Metropolitana di Palermo, ma anche delle province limitrofe. Grazie all’expertise, alla abnegazione ed al profilo di competenze che assicurano tutti gli operatori, l’Ospedale Ingrassia è in grado di eseguire interventi che, fino a pochi anni fa, erano ritenuti impossibili. Al potenziamento tecnologico, a breve corrisponderà una completa ristrutturazione di un nosocomio ideato e realizzato negli anni ’30 del secolo scorso. Grazie ad un investimento di 26 milioni di euro e nel pieno rispetto dei vincoli imposti dalla Sovrintendenza aI Beni Culturali, consegneremo alla collettività un Ospedale in grado di garantire prestazioni di qualità in un contesto moderno ed efficiente”.
Il nuovo sistema robotico viene utilizzato dall’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Ingrassia per gli interventi di protesi totale di ginocchio, protesi monocompartimentale di ginocchio e protesi totale d’anca.
“Il chirurgo – ha spiegato il Direttore dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ingrassia, Ferdinando Granata – è guidato nei tagli ossei necessari all’alloggiamento della protesi che risulta così, praticamente, perfetta per quanto concerne la taglia, la sede e il bilanciamento legamentoso, minimizzando in modo considerevole le perdite ematiche, il dolore postoperatorio, il tempo chirurgico, il tempo di degenza ospedaliera e preservando il più possibile la riserva ossea del paziente”.
Nei primi giorni di utilizzo del sistema, sono, già 8 i casi trattati di artrosi di ginocchio moderata-severa con impianto di protesi totale di ginocchio Mako-assistita. “I pazienti – ha concluso Granata – hanno iniziato la riabilitazione immediatamente e camminato, già, il secondo giorno dopo l’intervento. Sono stati tutti dimessi in terza-quarta giornata”.
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