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Al vaglio degli inquirenti l’ipotesi che si tratti di un caso di “lupara bianca”, probabilmente riconducibile ai trascorsi criminali di Salvatore Mulè e ai rapporti che legavano quest’ultimo ad esponenti della malavita organizzata. Infatti, Mulè Salvatore, allevatore di animali e pluripregiudicato, era il nipote di Rosario Mulè, detto “manuzza”, gravitante nel sodalizio mafioso di Camporeale, deceduto nel 2014.
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