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Termini Imerese: un nuovo cimitero a Bevuto

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L’idea iniziale dei nostri amministratori era proprio quella; ovvero di costruire il nuovo cimitero di Termini Imerese nelle parte alta di contrada Bevuto; e cioè in quella frequentatissima zona dove oggi c’è anche la piazza con la posta.
Ma iniziamo con il vedere cosa si legge nel documento, che in parte è riportato in foto, da cui ho ripreso questa notizia e nel quale così è scritto:
“…Lo stesso Decurionato a maggioranza di voti delibera che il nuovo Campo Santo si stabilisca nella contrada Bevuto, e nelle terre prossime al terreno medesimo dove giacciono i cadaveri degli estinti colerici…I Decurioni Don Salvatore Cardosi, Don Antonio Facella, Don Gioacchino Candioto, e Don Ignazio Bovaconti, sono stati di contrario avviso, attesoché il terreno destinato nel 1837 provvisoriamente a seppellire i cadaveri degli estinti colerici però trovasi in un sito dove predomina la lavanca si è osservato che le ossa dei cadaveri sonosi dispersi e così si troverà il terreno vicino. Al contrario tenendo in considerazione il risparmio del Comune, nello stato attuale affligente in cui si trova, propongono la chiesa di Santa Marina contrada Bragone…Quelli che a maggioranza di voti hanno deliberato di costruirsi in Bevuto in risposta ai Decurioni opposti dicono, il locale di Bevuto esser preferibile…
Era questo l’orientamento dei nostri amministratori. Il nuovo cimitero, quindi, anziché in contrada Giancaniglia, come in effetti avvenne successivamente, sarebbe dovuto sorgere proprio a Bevuto; anche se c’era pure una minoranza che voleva fosse invece costruito nella piana del Bragone, nei pressi della antica chiesetta di Santa Marina.
Lo stesso documento, per come si legge, ci ragguaglia pure del fatto che già allora, e siamo nel 1839, la zona dove era stato approntato il cimitero provvisorio per dare sepoltura ai quasi duemila nostri concittadini, deceduti a causa del colera nel 1837, era ritenuta a rischio frana.
E infatti, nello stesso verbale, è specificato che proprio per questo, e già dopo soli due anni dalla sepoltura, le ossa di tanti cadaveri, trasportati dal continuo movimento della terra, si erano dispersi nella zona sottostante, oggi denominata di Rocca Rossa. Ad ogni buon conto l’ipotesi di fare il nuovo cimitero a Bevuto fu alla fine scartata; e in tempi successivi, e dopo varie vicissitudini, il nuovo camposanto fu costruito nel posto in cui oggi si trova.


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Redazione

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