Speciale sagra della salsiccia Caccamo: l’intervista al sindaco Franco Fiore

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Franco Fiore: “La sagra della salsiccia è evento traino dell’economia turistica caccamese”

 

Abbiamo incontrato il sindaco di Caccamo, Franco Fiore, al quale abbiamo posto alcune domande.

 

Cosa rappresenta per Caccamo la “Sagra della Salsiccia”?

«Non meno di 30 mila presenze, un giro d’affari non indifferente che coinvolge non soltanto il settore eno-gastonomico ma anche quello artigianale, culturale e ricettivo, una eco mediatica notevolissima che genera nel tempo una catena di promozione turistica a costo zero. Per queste caratteristiche la Sagra della Salsiccia può essere considerata, senza timore di smentita, l’evento traino dell’economia turistica caccamese. Quest’anno si svolgerà la quattordicesima edizione della Sagra organizzata dall’associazione dei macellai, che riunisce tutti i macellai caccamesi. Com’è noto la sagra della salsiccia di Caccamo affonda le radici a molti anni fa, ma la modalità di promozione individuale, ha rivoluzionato radicalmente questa manifestazione, trasformandola in una sorta di fiera con degustazione, dove gli avventori possono scegliere il produttore, mettere a confronto il prodotto ed eventualmente ritornare ad acquistare anche in seguito. Ed è quello che accade. Poichè l’obiettivo della sagra è senz’altro la promozione della salsiccia, prodotta con le carni degli allevatori locali, aromatizzate con sale, pepe nero e semi di finocchietto selvatico del nostro territorio, ma grazie alla sagra i macellai caccamesi possono far conoscere tutti i loro prodotti, vedendo crescere di anno in anno la propria clientela. Non meno importante – ci tengo a sottolinearlo – è l’aspetto culturale che fa da corredo a questo evento. Chi viene a Caccamo per la sagra non si limita a gustare i prodotti della gastronomia e a godere degli spettacoli musicali allestiti lungo i 1400 metri del percorso, ma approfitta per ammirare le nostre bellezze artistiche ed architettoniche.

Ogni anno migliaia di persone non si lasciano sfuggire l’occasione di visitare il castello medievale più grande e meglio conservato della Sicilia, per scoprire un pezzo di storia del nostro passato grazie alla collaborazione con la Pro Loco e le associazioni locali; altrettanti avventori hanno l’opportunità di visitare le nostre meravigliose chiese, scrigni d’arte tutte aperte al pubblico per l’intera giornata, grazie alla collaborazione con i nostri sacerdoti. In una sola frase, la sagra della salsiccia è il biglietto da visita di Caccamo, di quella Caccamo sana, laboriosa, che guarda con speranza ad un futuro prospero e libero da ogni condizionamento di tipo criminale e mafioso. Ed è per questo, ci tengo a sottolinearlo, che non è in antitesi con altre manifestazioni».

I comuni montani affrontano molte difficoltà per il turismo, cosa auspica al riguardo?

«La carente viabilità, la scarsa capillarità della fibra ottica, l’assenza di punti di soccorso sanitario, sono, a mio modesto avviso, i punti cardini dai quali partire non soltanto per promuovere il turismo nei piccoli comuni montani, ma anche per evitare che questi continuino a spopolarsi. Sì, perchè l’assenza di servizi comporta l’assenza di turismo e l’assenza di entrambi causa la desertificazione umana. È un fenomeno, hainoi, fin troppo noto in Sicilia! Per invertire la tendenza occorrono investimenti cospicui ed urgenti, a partire dalle infrastrutture. Ma serve anche l’istituzione delle ZES e delle ZFM, una boccata di ossigeno per le attività che, coraggiosamente, continuano a sopravvivere in questi territori. Cominciamo con l’adeguamento della viabilità, il resto verrà da se. Personalmente guardo con fiducia al futuro, ripongo grandi speranze nella buona gestione delle risorse provenienti dall’Europa e dallo Stato».

Qualche mese fa lo scrittore Mimmo Rizzo (clicca qui) ci disse che la Sicilia è terra che ispira. Possiamo affermare che la città di Caccamo ispira, vista la numerosa presenza di artisti, poeti, scrittori. E cosa auspica al riguardo?

«Caccamo è fucina d’arte e di artisti. Lo dico con contezza di causa e con immenso orgoglio e mi permetto di aggiungere che da una buona semina si raccoltono buoni frutti. Mentre ascoltavo la sua domanda la mia mente ripercorreva tutti gli anni in cui ho avuto l’onore di conoscere ed intervistare poeti, scrittori, artisti, musicisti, cantautori e compositori caccamesi. Centinaia di persone, di docenti, di insegnanti, che hanno dedicato e dedicano la loro vita alla crescita culturale personale e collettiva. Sono certo che le buone pratiche si innescano a catena. E Caccamo, tristemente conosciuta all’esterno per il suo passato di mafia e criminalità, ha saputo riscattarsi, dimostrando con i fatti che dove c’è cultura la mafia non attecchisce! Come rappresentante delle istituzioni locali ritengo che, pur nelle enormi difficoltà in cui versa attualmente, il comune deve fare il possibile per favorire la custodia di quanto esiste e la crescita di nuovi talenti nelle più svariate discipline. Il nostro compito è quello di non disperdere, di affrontare con fiducia e coraggio il presente, in modo da porre nelle mani delle generazioni future una Caccamo con un volto totalmente nuovo rispetto al passato».

Grazie Sindaco. La ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato e, quindi, diamo appuntamento all’ottobre per la sagra della salsiccia caccamese.

Il programma 


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