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Ricordo bene per averli visti, e anche in tempi recenti, in taluni nostri paesi di Sicilia, vestiti in alta uniforme o con caratteristiche livree.
Di norma, e come da remota usanza, precedono le autorità locali nel corso delle processioni o di qualsiasi altro evento ufficiale di particolare solennità. Parlo del mazziere; figura che anticamente era ben presente anche a Termini Imerese e di cui si trova ancora traccia in alcuni documenti comunali. Tale privilegio era stato accordato ai Giurati della nostra città nel 1603 dal Vicerè di Sicilia il Duca della Ferla; il quale riteneva che la “Civitas Splendidissima” non potesse non fregiarsi anche di tale onore, simbolo del potere. Ma Termini Imerese, a seguito del contributo dato durante la guerra del 1638 fu, insieme a Palermo e Messina, una delle pochissime città ai cui giurati venne concesso di portare la toga e di farsi precedere da ben due mazzieri. Peraltro Termini, oltre che quello di “Splendidissima”, aveva ottenuto l’ulteriore vanto di potersi denominare anche “Fedelissima”.
Il mazziere a quei tempi era considerato persona di riguardo; infatti in taluni comuni, oltre a reggere la mazza, oggetto di valore non solo simbolico, egli svolgeva spesso anche il compito di cerimoniere. Nessuno più ricorda, almeno tra i tanti che ho sentito, quando a Termini non se ne fece più uso. Ma, almeno fin oltre la metà dell’ottocento, sicuramente c’era; e infatti, tra le numerose carte che mi è capitato di consultare, ho trovato pure il nome di qualcuno di quelli che in città avevano rivestito questo ruolo. Uno di questi fu nel settecento tale Don Cristoforo Benincasa, che aveva anche l’incarico di “banditore pubblico”; mentre, in tempi a noi relativamente più vicini, e precisamente negli anni trenta dell’ottocento, il compito venne invece assolto da tale Don Giacomo Raimondi. E pare fu proprio in riferimento alla attività di quest’ultimo, il quale si dice avesse proprietà terriere in una zona fuori Porta Palermo, che negli anni a seguire prese nome l’intera contrada.
Il luogo infatti, oggi diventato un quartiere, è appunto detto “Mazziere”; ed è attraversato da una via che porta lo stesso nome. A Termini Imerese quindi, a ricordo di quei tempi, ci rimane almeno il riferimento toponomastico; ma, e forse in pochi lo sanno, esiste anche la antica mazza, che si trova ben conservata nel nostro museo civico. Ancora oggi la mazza viene esibita in quei comuni che hanno conservato un forte legame con il loro passato e sono fieri ed orgogliosi della loro storia. Termini Imerese, e ormai da tantissimi anni, ha purtroppo perso anche questa sua plurisecolare tradizione; e la mazza, simbolo del potere civico, “riposa in pace”.
(Nella foto un Vigile Urbano del comune di Polizzi Generosa, regge la mazza durante una pubblica manifestazione)
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