Il ministro al turismo Daniela Santanché alla giornata mondiale del Turismo a Palermo

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“La Sicilia quest’anno ha avuto riscontri
molto importanti per i flussi turistici, ma è stata penalizzata da
calamità naturali e sovrapprezzo dei biglietti aerei. Tuttavia, si sono
fatti passi avanti importanti sul piano dell’offerta turistica,
ottenendo grandi risultati. Sono in corso forti investimenti pubblici
sulle infrastrutture e molto investimenti dei privati in nuove strutture
ricettive di altissimo livello e in resort di lusso. C’è grande
attenzione internazionale attorno a questa trasformazione ed evoluzione
del settore nell’Isola, che il governo nazionale intende sostenere”.

Lo ha affermato la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, intervenendo
oggi in streaming alla celebrazione della Giornata mondiale del Turismo
organizzata a Palermo da Travelexpo e Logos.

Santanchè, dialogando in
diretta con l’assessora regionale al Turismo, Elvira Amata, ha, quindi,
annunciato: “Nell’ambito dell’evento sul turismo che il gruppo di
Fratelli d’Italia alla Camera ha organizzato a Brucoli, in provincia di
Siracusa, il 7 settembre, faremo un primo panel con il governo regionale
e le associazioni dedicato alla messa a sistema delle potenzialità, per
poi convocare al ministero un tavolo tecnico ‘Sicilia’ con Regione,
Comuni, categorie e tutti gli attori della filiera. Il governo e il mio
ministero, ma parlo anche del ministro della Cultura Gennaro
Sangiuliano, del ministro dello Sport Andrea Abodi, del ministro
dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e del ministro delle Imprese
Adolfo Urso, siamo al fianco delle imprese siciliane e intendiamo
sostenere gli sforzi che si stanno facendo”.

Santanchè, appena rientrata dalla missione in Cina, Corea del Sud e
Macao – dove ha riscontrato “tantissima voglia di Italia, c’è moltissima
possibilità di fare ritornare tanti cinesi nella nostra nazione, anche
in Sicilia, perché siamo la prima destinazione scelta dai cinesi e in
generale dagli asiatici” – , ha, però, osservato che “c’è tanto lavoro
da fare”, a partire dalla “valorizzazione e messa a sistema delle tante
potenzialità che ha la Sicilia”. Ad esempio: “Ho un chiodo fisso: non
capisco perché andiamo negli Stati Uniti e paghiamo un biglietto per
vedere negli studios dei vulcani finti, quando la Sicilia ha un vulcano
vivo, come l’Etna, una bellezza che non si riesce a mettere a reddito, a
partire dal distretto del vino e dalle tipicità della gastronomia e
della natura. Sono sicura che ci sarebbero tantissimi turisti che
andrebbero sull’Etna se fosse un po’ meglio organizzato. Sarebbe
un’offerta turistica che non ha eguali al mondo. La Sicilia può offrire
tanto al turista e, anche aiutata dal clima, sta crescendo molto sul
piano della destagionalizzazione grazie alle diverse esperienze da
vivere, anche in abbinamento al food&wine, e per quello che riguarda il
turismo delle origini”.

Il turismo, ha ricordato Santanchè, “pesa il 13% del Pil italiano e può
diventare il primo settore del Paese. L’Italia è il quarto player al
mondo per turismo e può ambire al più alto gradino del podio. In questo
senso la Sicilia può contribuire parecchio, ma c’è da migliorare i
servizi e, soprattutto, c’è bisogno di personale specializzato. Noi
abbiamo investito nel Pnrr quasi 1,5 miliardi, ci sono molti strumenti
che abbiamo messo a disposizione per rilanciare le città a vocazione
turistica, i borghi e le aree montane. Il turismo ciclabile è in forte
ascesa, anche il turismo delle origini. Ma oltre alla formazione bisogna
valorizzare il personale. Il turismo deve garantire anche un ascensore
sociale ai giovani, che devono potere trovare lavoro non per una
stagione mentre studiano, bensì potere investire per una carriera che
gli consenta di crescere e che sia un’opportunità per la loro vita.
Abbiamo il dovere di provare a rendere l’Italia una nazione aperta al
turismo 365 giorni l’anno».

Di numeri in forte crescita ha parlato l’assessora regionale Elvira
Amata: “Nonostante le calamità e il caro voli, da gennaio ad agosto le
presenze sono aumentate a 10 milioni e 800mila e sono dati provvisori.
Abbiamo superato i numeri del 2019. Rifiuti e mancanza di collegamenti
restano i soliti problemi per il turismo siciliano, ma il nostro
obiettivo è dare un’offerta turistica completa partendo dai servizi
essenziali.. Il governo regionale concentrerà la programmazione dei
fondi strutturali 2021-2027 per rispondere alla crescente domanda di un
turismo di qualità e del settore lusso puntando sui distretti e sulle
mete attrezzate, perché le strutture di lusso sono ancora troppo poche.
Quello che vogliamo attrarre è il turismo di lusso, che ci aiuta a
generare occupazione, ma per attrarlo dobbiamo prima capire cosa vuole
quel tipo di turista. A Taormina, ad esempio, gli investitori hanno
capito che stava avvenendo un cambiamento, c’è stata un’unione di forze
degli albergatori e di tutta la filiera turistica, ma anche del governo
regionale che ha portato lì eventi importanti che si sono
internazionalizzati nel tempo. Inoltre, anche il cinema è un settore che
dobbiamo implementare – ha concluso Amata – soprattutto dopo il successo
di ‘White Lotus’ che ha portato il ‘sold out’ dei turisti americani, in
particolare nelle strutture luxury di Taormina».

Dario Cartabellotta, dirigente generale del dipartimento regionale
Agricoltura, è pronto a sostenere lo sviluppo dell’offerta di turismo
enogastronomico, tant’è che “la Sicilia è stata da poco riconosciuta
dall’Igcat come meta europea 2025 dell’enogastronomia”.
Le imprese hanno il sostegno anche di Unioncamere Sicilia che, come ha
annunciato la segretaria generale Santa Vaccaro, “entro fine anno
pubblicherà il nuovo bando per il ‘Marchio ospitalità Sicilia”. Le
aziende che hanno ricevuto questo riconoscimento nella passata edizione
ci dicono che hanno avuto significativi riscontri in termini di
visibilità e di riscontri concreti. E potranno candidarsi anche loro per
ambire ad ottenere una corona in più”.

Si è detto di investimenti e di trasformazioni. La Sicilia adesso sarà
turisticamente visitabile in treno.

Non è una chimera, ma una realtà,
come ha spiegato il presidente di Rfi, Dario Lo Bosco: “Assieme al
governo regionale abbiamo integrato i progetti in corso d’opera e la
linea Palermo-Catania sarà tutta percorribile a 250 km/h. L’aeroporto di
Palermo sarà da dicembre collegato con Agrigento in meno di due ore in
vista di Agrigento Capitale della Cultura 2025. Punta Raisi sarà
collegata anche con Cefalù e con Milazzo per le Eolie. Investiamo sulle
stazioni medio-piccole che saranno interconnesse con i treni storici e i
treni del gusto e diventeranno una sorta di agorà per presentare i
prodotti tipici dei territori in collaborazione con le Camere di
commercio e Confindustria Sicilia con la regia del governo regionale: ce
ne occuperemo direttamente il e l’A.d. di Rfi, Gianpiero Strisciuglio.
Stiamo valorizzando anche la parte archeologica, secondo le nuove
indicazioni del gruppo Fs a guida Luigi Ferraris: negli scavi di Himera
abbiamo ritrovato reperti di particolare pregio e li esporremo nella
stazione di Palermo centrale. La realizzazione del Ponte pone l’Isola al
centro dell’attenzione europea e internazionale e completeremo, quindi,
le opere di collegamento al Ponte: d’intesa con Strisciuglio e Schifani
abbiamo ritenuto di riprendere il progetto del completamento del
raddoppio della Palermo-Messina, il ministro Salvini e il viceministro
Rixi hanno sostenuto la scelta e entro fine anno presenteremo lo studio
di fattibilità tecnico-economica”.
Cambia anche il trasporto marittimo. Dopo gli investimenti sulle
infrastrutture nei porti della Sicilia occidentale per oltre un miliardo
di euro, il presidente dell’Authority, Pasqualino Monti, ha rivendicato
con orgoglio che “il solo porto di Palermo chiuderà il 2023 con oltre
930mila crocieristi, più di quanti ne facevano nel 2018 tutti i porti
dell’Isola, e la quota di passeggeri che arriva in aereo, sosta qualche
giorno in città e poi si imbarca per la crociera è salita dal 5 al 20%,
pari a 150mila unità. Mentre i passeggeri del cabotaggio nazionale nei
porti della Sicilia occidentale sono arrivati a 4,4 milioni, grazie ad
avere realizzato cinque terminal in quattro porti, oltre alla
riqualificazione. L’avere riportato i porti alla loro funzione
originaria di porte d’accesso alle città ha rappresentato un plus
importante in termini turistici”.
Monti, infine, ha annunciato che “il nuovo molo trapezoidale del porto
di Palermo sarà inaugurato venerdì 13 ottobre alle 17.30 alla presenza
del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”. Sarà un vero e
proprio “marina yatching” con 13 accosti per panfili da oltre cento
metri, tre ristoranti a bordo mare, botteghe legate al cibo e alla moda,
un supermercato, un lago artificialedavanti al Castello a Marem, un
auditorium e un anfiteatro. “Il molo trapezoidale restituirà alla città
una importante parte di affaccio sul mare che darà continuità alla
passeggiata sulla Cala, da Sant’Erasmo alla zona archeologica del
Castello a Mare”.

Infine, Pietro Franza, patron della Caronte&Tourist e rappresentante del
Distretto Sicilian Luxury Hospitality, ha concluso: “ All’inizio c’erano
solo due 5 stelle in Sicilia, oggi sono 36. E stiamo assistendo al boom
della Sicilia e soprattutto di Taormina: il gruppo Forte è arrivato a
Palermo e Sciacca, Falkensteiner sta aprendo un resort a Licata, Adler è
appena sbarcato a Siculiana, c’è Alpitour, sono ormai tanti i gruppi 5
stelle che stanno investendo in Sicilia. A loro dobbiamo dimostrare che
è facile arrivare nella nostra Isola e che qui si può fare turismo.
L’ultimo tassello del corridoio Ten-T è il Ponte sullo Stretto che non
solo collegherà la Sicilia all’Italia, ma il continente europeo a quello
africano e a quello asiatico, stimolando così altri investimenti, non
solo sul piano delle infrastrutture. I primi Stati generali del turismo
di lusso si terranno a settembre 2024, probabilmente a Taormina”.
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