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Schifani e Falcone: «La Regione avvia svolta digitale in tutto il territorio»
Il 96 per cento dei Comuni inseriti nel piano Banda ultra larga (Bul), gestito da Infratel e attuato da Open Fiber, risulta oggi servito dalla rete internet veloce in fibra ottica finanziata dalla Regione Siciliana. Lo confermano i dati del monitoraggio condotto dall’assessorato dell’Economia attraverso l’Autorità regionale per l’innovazione (Arit) sugli interventi programmati in 303 Comuni siciliani utilizzando i fondi del Po Fesr 2014/20. I cantieri di posa della fibra ottica risultano conclusi in 293 Comuni, di cui 279 già collaudati da Infratel. In gran parte di questi centri la linea è inoltre già commercializzata: sono migliaia le famiglie e le imprese che hanno adesso la loro utenza internet servita da linee Ftth e Fwa ad alta velocità.
«Ci avviamo alla conclusione del piano Bul – commenta il presidente della Regione, Renato Schifani – dopo aver di fatto posto le basi per una svolta digitale capillarmente estesa nel territorio siciliano. L’investimento della Regione sta contribuendo ad abbattere il gap fra i centri più popolosi e le “aree bianche”, cioè quelle porzioni di territorio dove per il mercato non è remunerativo realizzare la fibra ottica. Internet arriva così dove rischiava di non arrivare mai, a vantaggio di tutto il tessuto sociale della Sicilia».
«Nel rispetto delle finalità previste dall’accordo fra Regione e ministero delle Imprese – aggiunge l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone – abbiamo raggiunto in Sicilia l’obiettivo di ben 4.178 chilometri di nuove linee Bul per un spesa che in totale ha impegnato ben 191 milioni di euro. Nei prossimi mesi completeremo i 307 chilometri di linea ancora da realizzare in una decina di Comuni rimanenti. Nel frattempo il governo Schifani spingerà sulla necessaria informazione ai cittadini, coinvolgendo in primo luogo le amministrazioni locali, affinché anche nei centri più periferici, oggi serviti dalla fibra ottica, i residenti abbiano consapevolezza dei servizi presenti e delle opportunità offerte dalla banda ultra larga».
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