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Sabato 9 settembre, e questo grazie ad un volenteroso gruppo di appassionati, a Termini Imerese e in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna della Catena, ritorna la tradizionale ‘ntinna a mari. Non ci sono grossi appigli storici per poterne esaurientemente parlare nel contesto della nostra città; ma, nel ricordo di tanti anziani, questo entusiasmante gioco pare fosse ben presente già sul finire dell’ottocento.
E’ infatti pressoché certo che, insieme alle corse delle barche, (i lanciteddi), a ‘ntinna a mari facesse spesso parte del programma del fistinu di agosto in onore del Beato Agostino Novello. Fino a qualche anno fa Termini Imerese viveva, in maniera a volte esagerata, del campanilismo tra la parte bassa e quella alta della città; campanilismo che era ancor più acuito dalla presenza di due ben diverse categorie sociali, tra loro sempre in contrasto, ovvero quella dei pescatori e quella dei contadini.
E così, mentre i viddani organizzavano per la festa della compatrona Santa Marina, e non solo in quel caso, a ‘ntinna ‘nterra; i piscatura, a loro volta, non perdevano occasione per ribattere proprio con la ‘ntinna a mari. Una caratteristica questa, che sapeva quasi di sfida; e che, almeno sotto questo aspetto, potremmo definire tipicamente termitana.
Attraverso i ricordi ancora vivi ed anche fotografici di alcuni nostri concittadini, e fra questi quelli del signor Giuseppe Saverino, abbiamo poi certezza che l’ultima edizione della ‘ntinna a mari, ebbe a tenersi nell’ormai lontano 1976 in occasione dei festeggiamenti della Madonna dei Peccatori.
Ma si hanno notizie attendibili su quando e come venne creato questo suggestivo gioco, molto praticato nel sud Italia e soprattutto in Calabria e Sicilia? Ebbene, qualche studioso, ci riporta del fatto che a ‘ntinna a mari possa essere stata “inventata” intorno alla metà del settecento, prendendo spunto proprio dalle attività marinaresche. In particolare si fa riferimento ai velieri; imbarcazioni che a prua avevano una lunga “antenna”, in gergo chiamata bompresso, che i marinai, a piedi scalzi e in precario equilibrio, percorrevano ogni qual volta c’era da sistemare vele e sartie.
Ma c’è pure chi, facendo leva sulla zona geografica in cui il gioco è maggiormente praticato, sostiene a sua volta che il lungo palo (oltre 15 mt.) sul quale ci si sfida per raggiungerne la punta e acchiappare la bandiera, possa anche riferirsi alle tipiche imbarcazioni usate per la pesca del pesce spada. Queste infatti, dette anche spatare, hanno sulla parte anteriore una lunga passerella (‘ntinna), dove il fiocinatore, con notevoli doti di equilibrio, si posiziona per colpire il pesce appena avvistato.
E quindi, così come è per il ceto agricolo la ‘ntinna ‘nterra, ovvero l’albero della cuccagna, potremmo definire “rievocativa” pure a ‘ntinna a mari. Essa ci riporta infatti al duro e difficile lavoro della gente di mare; categoria che anticamente, anche nella nostra città, era parecchio numerosa e poteva contare su una notevole flotta di varia stazza.
Sabato 9 settembre, dopo ben 47 anni, ritorna "Ntinna a mari"
Nuntio vobis gaudium magnum habemus…”trabem ludum in mari” – (Ntinna a mari) Dopo ben 47 anni torna al porto di Termini - SABATO 9 SETTEMBRE ALLE ORE 15 - la mitica gara della “ntinna a mari” inserita nel programma dei festeggiamenti della Madonna della Catena. E' un "Albero della cuccagna", rivisitato o meglio una…
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