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La nuova misura cautelare scaturisce dalla richiesta della Procura della Repubblica presso il tribunale per i Minorenni che acquisendo il quadro indiziario raccolto dalle indagini dei Carabinieri, riguardante l’analisi del contenuto del cellulare sequestrato all’indagato e i profili “social”, ha formulato la richiesta di aggravamento nei confronti dell’unica persona che al momento del fatto era minorenne.
L’arrestato era stato “collocato” in un centro d’accoglienza per i minori, dopo l’interrogatorio di garanzia successivo all’arresto del 18 agosto.
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