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La santa, se pur già popolare, fu acclamata compatrona dopo che se ne riconobbe la intercessione durante una epidemia scoppiata in città nel 1807 e nell’altra, ben più grave, che nel 1837 mieté tantissime vittime. Un volenteroso comitato, ormai da tantissimo tempo, e anche autotassandosi, ogni anno ne solennizza la ricorrenza.
Festoni di oleandro, luminarie, fuochi d’artificio, e tante celebrazioni religiose nella piccola chiesetta dedicata alla santa. Il luogo è ancora oggi meta di pellegrinaggio; ed anticamente in tanti, partendosi di buon mattino da Porta Palermo, per la festa vi si recavano a piedi e trascorrevano l’intera giornata all’aria aperta, quasi come fosse un lunedì di Pasqua.
Si partecipava alle numerose messe che iniziavano già all’alba; poi si suonava, si ballava, e ci si divertiva con i tanti giochi popolari che il comitato organizzava per l’occasione. A sera Santa Marina, tra il fragore della maschiata e il frenetico suono della campana, insieme a San Paolino da Nola, protettore dei giardinieri, si affacciava sul piccolo sagrato, ed iniziava così la processione; mentre la banda suonava inni e i fedeli si scioglievano in applausi e preghiere.
Certo non sono più i tempi di una volta; e la festa ha perso parte del suo antico fascino. Ma sicuramente, anche quest’anno, il comitato non farà mancare il suo impegno per mantenere viva l’antica tradizione e dare decoro alla ricorrenza in onore della Vergine Marina, a cui tanti termitani sono ancora oggi devoti.
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