Termini Imerese: c’era una volta a rigina ru paradisu

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Oggi, 22 agosto, la chiesa ricorda la Beata Vergine Maria Regina.
 
Tante belle feste sono purtroppo scomparse nella nostra città; feste che quasi settimanalmente scandivano la vita dei termitani, da sempre animati da profondo spirito di religiosità popolare.
 
Tra queste vale la pena ricordare quella che fin negli anni cinquanta si svolgeva nella chiesa parrocchiale di San Carlo proprio in onore della Madonna sotto il titolo di Regina del Paradiso.
 
Qui in una nicchia entrando sulla destra, esiste ancora oggi la bella ed antica statua che vedete in foto e che, per l’occasione e con la chiesa parata a festa, veniva esposta nell’altare centrale per la celebrazione di solenni messe con panegirico. Di questa festa che aveva luogo in una delle domeniche del mese di giugno, ci narra in un suo scritto il signor Castrenze Aglieri Rinella che riportava anche della bella processione accompagnata dal clero, dalle autorità e da tantissimi fedeli, che girava gran parte della città al suono degli inni intonati dalla banda musicale.
 
Al rientro, finita la predica e dopo la benedizione eucaristica seguita dallo sparo di mortaretti, c’era pure un intrattenimento musicale ed anche a ‘ntinna e u iocu di pignateddi.
 
Tutto questo è purtroppo ormai scomparso; così come è pure scomparsa la congregazione che era proprio intitolata a Maria Regina del Paradiso ed a San Filippo Neri che si occupava della organizzazione della festa. Spesso nella medesima occasione, e non so dirvene il perché, veniva portata in processione anche una statua di Santa Marina che, sempre il Rinella, ci dice esser conservata nella stessa chiesa di San Carlo.
 
C’è pure da ricordare che nel quartiere, e soprattutto nella omonima piazza, c’erano anticamente tante attività commerciali ed artigianali che non facevano mancare il loro sostegno economico per la buona riuscita della festa; purtroppo ormai anch’essa sepolta nel polveroso cassetto dei ricordi. Speriamo che con la imminente riapertura della chiesa di San Carlo ci si possa riappropriare di questa antica tradizione; magari riportando in auge anche la processione. Credo che di ciò sarebbero ben felici le tre confraternite della Immacolata.
 


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