Termini Imerese: c’era una volta “A carramiata”

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Oggi, forse, non è più così. Ma in passato era quasi regola che, dopo la metà di agosto, il tempo improvvisamente mutasse e arrivassero le cosiddette carramiate.
 
Non stupitevi; perché si tratta di un vecchio modo di dire termitano, che comunque ha corrispondenza anche in tanti antichi vocabolari siciliani. In buona sostanza quando si verificava un forte temporale da noi si diceva “arrivò na carramiata d’acqua”.
 
Comunque pare che questo termine ci sia pervenuto dal mondo contadino; infatti la veloce ed abbondante caduta di frutti, conseguente all’avere percosso un albero di olivo o di mandorle, si diceva proprio “carramari”. E proprio il fatto che dall’albero ci fosse questa repentina ed abbondante caduta, veniva associato anche ai temporali d’agosto quando, di solito, la pioggia viene giù forte.
 
Ricordo pure che spesso mia nonna diceva: “Megghiu carramiari ca ammancari”; ovvero meglio assai che niente. Era questa la versione “termitana” del vecchio detto latino: “Melius est abundare quam deficere” ! E allora in attesa che, passato ferragosto, arrivi na bedda carramiata d’acqua, auguro a tutti voi na carramiata di cosi bboni!


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