In particolare, nel corso di specifiche attività anticontrabbando e anticontraffazione, una pattuglia del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo notava, all’interno di un piazzale in via Santa Maria di Gesù, la presenza di alcuni soggetti intenti a trasbordare un carico da un autoarticolato a un mezzo commerciale che, alla vista dei militari cercava di allontanarsi repentinamente.
I finanzieri, pertanto, insospettiti, procedevano a bloccare il mezzo e a identificare il conduttore.
Nell’immediatezza, il controllo veniva esteso anche al camion, con l’ausilio del cane anticontrabbando “Arca” in forza al Gruppo Pronto Impiego Palermo, che segnalava insistentemente verso l’interno dell’autoarticolato.
L’accurata ispezione dei mezzi operata dai finanzieri permetteva di rinvenire complessivamente 18.000 stecche di sigarette di contrabbando riportanti i marchi Chesterfield, Philip Morris e Merit.
Le sigarette, per un peso complessivo di 5.040 kg sono state prontamente sottoposte a sequestro, impedendone l’immissione sul mercato nero della città che avrebbe fruttato, al dettaglio, ricavi per circa 800.000 euro.
I due conducenti, di nazionalità italiana, sono stati tratti in arresto in flagranza di reato per il delitto di contrabbando e tradotti presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto, disponendo per uno dei due l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere e per l’altro la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Prosegue senza sosta l’attività della Guardia di Finanza a contrasto dei traffici illeciti, per la tutela della sicurezza economico – finanziaria dei cittadini e della concorrenza, mantenendo costantemente alta l’attenzione verso i fenomeni illeciti utilizzati anche per finanziarie le associazioni criminali.
La costante azione di contrasto al fenomeno del contrabbando di sigarette, che ancora oggi rappresenta un crimine diffuso e ben organizzato, contribuisce altresì a difendere la salute dei consumatori rispetto ai rischi che derivanti dalla totale mancanza di controlli sulla qualità dei prodotti.
Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.
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