Come detto, durante gli accertamenti sono state sottoposte a controllo 38 imprese, identificati 137 lavoratori, di cui 93 irregolari e 4 ‘in nero’, cioè impiegati senza contratto e senza le previste comunicazioni telematiche al centro per l’impiego, di cui uno percettore del reddito di cittadinanza, per il quale è stata effettuata comunicazione all’INPS per la decadenza del beneficio.
Sono state accertate, inoltre, diverse violazioni relative alla normativa sulla sicurezza, l’igiene e la salute sui luoghi di lavoro, tra le più ricorrenti: non aver protetto le pareti del fronte di attacco degli scavi; ponteggio metallico non conforme; la mancanza di parapetti; il pericolo della viabilità in cantiere da parte dei lavoratori, le inesatte procedure di lavoro con quanto stabilito dal coordinatore della sicurezza, la mancata formazione dei lavoratori, la mancata messa a terra di grosse masse metalliche. Nel complesso si è proceduto a 9 sospensioni delle attività imprenditoriali, relativamente alla sede dei lavori, per gravi violazioni in materia di sicurezza, che nella quasi totalità riguardava il rischio di caduta dall’alto e la mancata formazione sui rischi da far erogare ai propri lavoratori.
Sono emerse inoltre responsabilità anche da parte di alcuni committenti dei lavori, che avevano omesso di verificare l’idoneità tecnico professionale delle imprese affidatarie, omesso di nominare i coordinatori della Sicurezza e la relativa redazione dei piani di sicurezza o il mancato inoltro della notifica preliminare agli organi competenti. Queste ultime ipotesi comportano ai sensi dell’art. 90 c. 10 del d. lgs. 81/2008, la comunicazione all’organo competente per la sospensione del titolo edilizio autorizzativo.
L’attività ispettiva ha, poi, consentito di accertare oltre il mancato rispetto della normativa relativa alla sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro, anche l’illecita procedura di somministrazione ed il relativo utilizzo di lavoratori in regime di distacco non genuino.
I controlli, proseguiranno anche nei prossimi mesi nell’ottica di dare un contributo sempre più significativo alla prevenzione delle cosiddette morti bianche e di stimolare il rispetto delle normative di settore per rendere il lavoro più sicuro nella nostra provincia.
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