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Sebastiano Rosella Musico
«Non c’è rispetto per il nostro dolore. Ci sentiamo traditi da una decisione che riapre una ferita dolorosissima – hanno detto Domenico e Maria Concetta Rosella Musico, fratelli di Sebastiano, contestando la decisione della Cassazione – L’imputata aveva già avuto la possibilità di andare a vivere con il proprio figlio in una casa famiglia nei pressi di Avellino, ma incredibilmente ha rifiutato questa scomoda alternativa perchè lontana da casa. Ora le viene accordato il capriccio di tornare ai domiciliari per vivere comodamente dopo il gravissimo delitto che ha consumato. E’ una grandissima ingiustizia».
Gli avvocati della famiglia Musico valutano nuovo ricorso contro i domiciliari
I legali di parte civile, gli avvocati Salvatore Sansone e Provvidenza Di Lisi hanno aggiunto: «Non nascondiamo una grande delusione. Nel confermare la condanna a 30 anni la corte d’assise d’appello aveva respinto la richiesta di sostituzione della misura cautelare, evidenziando la persistenza della pericolosità dell’imputata. Ora la decisione della Corte di Cassazione interviene su temi che la difesa della parte civile ha vibratamente contestato e che sono stati pienamente condivisi nell’atto di impugnazione della Procura generale di Palermo avverso l’ordinanza del Tribunale del riesame. Valuteremo – concludono Sansone e Di Lisi – ogni ulteriore iniziativa da prendere dopo aver letto la parte motiva di quanto disposto dai supremi giudici».
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