A Palazzo Mazzarino la mostra di Van Gogh, assolutamente da non perdere

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Dal 7 marzo all’11 giugno 2023, a Palazzo Mazzarino (Via Maqueda, 383) sarà possibile visitare la mostra interattiva dedicata al grande artista olandese, Vincent Van Gogh. La mostra, dal titolo “Van Gogh – The Immersive Experience.

Il percorso della mostra, attraverso 7 opere, è stato realizzato in modo da poter vivere e sperimentare tutte le sensazioni di una giornata con l’artista: dall’alba al tramonto nel villaggio di Hales (Francia). Tutto ciò permetterà di poter cogliere ogni minimo particolare delle splendide opere di Van Gogh. Si tratta dunque di entrare come dentro i quadri del celebre artista e conoscerli nella loro profondità. La tecnologia crea qualcosa di straordinario a livello didattico.

L’intento è proprio quello infatti, di conoscere la genialità creativa dell’autore, di infittirsi nei suoi pensieri che lo spingono a creare arte destinata a rimanere immortale nel tempo.

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I tratti salienti sono il risveglio nella camera da letto (La camera da letto di Van Gogh), il camminare per le scale, la scoperta della casa dall’esterno (La Casa Bianca), l’avanzamento nei campi con l’incontro delle contadine (La Siesta), l’arrivo nel “Campo di grano con i corvi” e poi “Un campo di grano con cipressi” dove un effetto di velocità indica che la fine della giornata è giunta al termine, “La Notte Stellata”, che inizia prima che finisca definitivamente il giorno con la pittura notturna sul lungomare (Notte stellata sul Rodano) e il ritorno alla camera da letto del pittore. 

L’obiettivo della mostra è di consentire ai visitatori di continuare a conoscere il genio di Vincent Van Gogh.

La mostra immersiva è davvero unica ed ipnotica. Fa sentire come in un quadro.

Permette di vivere o di entrare in un dipinto, come se si fosse in un sogno. Questa mostra ha un effetto ipnotico. Opere d’arte bellissime di un’anima tormentata che si sviluppano attraverso la sequenza di più luci.

Un pubblico eclettico in quest’periodo ha avuto modo di passeggiare attraverso la sua vita e vivere un’esperienza incredibile

Le immagini danno una sensazione sfocata una tecnica post impressionista che riflette del realismo.

Aveva fatto molti viaggi. Era stato a Parigi dove si accostò a Millet. Gauguin divenne il suo migliore amico e lui lo considerava un genio si pensa che tra i due si accese un confronto molto acceso che è scesa in un litigio e per questo motivo Van Gogh si tagliò un orecchio che mise in una carta e fece avere una prostituta. Fu un uomo sempre molto complesso. Era figlio di un pastore protestante , iniziò ben presto a dipingere anche contro le critiche del padre che non amava la sua arte e la sua passione. Una personalità ambigua che soffriva di dissidi interiori e col tempo iniziò ad avere problemi psichici. Dei disturbi mentali lo portarono a episodi quasi di pazzia. In alcuni episodi delle sue giornate beveva e si chiudeva nella sua interiorità. Il mondo attorno a lui gli dava molto spesso tormento. Ma nonostante tutto amava la natura e la bellezza della semplicità che amava tanto a rappresentare con immagini davvero reali prese dalla quotidianità.

 Disegnava in particolare scene di vita morta, paesaggi campestri che risentivano del realismo. Molti furono autoritratti ed episodi di vita di campagna poiché vuole rappresentare la povertà della vita contadina di quei tempi ma rimarcando un concetto di forte dignità per chi lavorava tutto il giorno chinato spaccandosi la schiena e tenendo la testa abbassata per guadagnarsi da vivere.  Elogiava la gente povera che pur conducendo una vita misera aveva tanti valori e moralità dignitosa.

Diceva infatti  “era bellissimo un contadino immerso nei suoi campi e con i suoi poveri abiti più di quando questi si vestiva festa da gentiluomo”.

Amava molto il colore e infatti aveva studiato meticolosamente i colori in ogni variazione cromatica. Per lui, infatti, il colore dava un messaggio. Faceva trasparire un pensiero in relazione al colore scelto. Presi leggeva il giallo poiché gli metteva un senso di profonda quiete e bellezza.

Ma molto affascinanti erano per lui anche i colori della notte che esaltavano quel fascino e quel mistero  attraverso la scelta del blu cobalto che andava ad evidenziare una determinata scena creando sentimento. Per lui la notte però, non era solo caratterizzata dal blu ma anche dal verde e dal viola,  esaltata poi, anche da quelle piccole tonalità di giallo fioco delle stelle che per lui volevano essere  simbolo di speranza. Quest’ultima, per Van Gogh va sempre ricercata nonostante le tante difficoltà ed avversità che la vita può sempre presentare in ogni istante.

Questo per lo più dipinge nei suoi quadri molto spesso dei girasoli che emergono e sono molto ricorrenti. Un continuo ringraziamento a questa possibilità che dona la vita stessa di poter cogliere ogni tratto osservato della bellezza della natura. Importante se non determinante, ascoltare e seguire allo stesso tempo, le emozioni che si provano che sono in fondo, se non elementi capitali di riferimento nella vita di ognuno di noi a cui, anche inconsapevolmente ,l’uomo obbedisce.

Orari di apertura:

Lunedì, mercoledì e giovedì: 10 – 20 (ultimo biglietto alle 19:00)

Martedì chiuso

Venerdì, sabato e domenica: 10 – 21 (ultimo biglietto alle 20:00)
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