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Era sindaco il Dottor Giovanni Aglieri Rinella che su pressanti richieste dell’allora assessore alle ville e giardini signor Rosario Badalì intraprese i lavori per potere riportare completamente alla luce parte dei resti dell’antico anfiteatro nei pressi di via Garibaldi.
In quella occasione venne abbattuto un vecchio muro, in parte già crollato, e sotto l’occhio vigile della sopraintendenza si incominciò a scavare ed a ripulire un angolo di città fino ad allora abbandonato. Oggi il luogo è ben visibile da visitatori e scolaresche, e durante il periodo pasquale vi si svolge anche la scena finale della “Passio Domini” vivente. Rosario Badalì, o meglio Don Saro, come tanti amichevolmente lo chiamavano, era nato il 25 aprile del 1914.
Uomo colto ed amante della lettura, era personaggio che godeva di grande popolarità; e per come ricorda l’amico Giacinto Lo Faso, presidente del Circolo Margherita, lo si vedeva spesso in piazza al bar Licata a conversare e raccogliere le istanze dei cittadini. Amava particolarmente la cura del verde; era iscritto al Partito Liberale, e durante la sua militanza politica, fu consigliere dal 1985 al 1990, trasformò Termini Imerese in una città giardino. Fu lui, tra l’altro, che si fece promotore della piantumazione delle tantissime palme che prima di essere colpite dal “famigerato” punteruolo rosso, ornavano numerose la nostra città.
Rosario Badalì era anche un prolifico autore di versi; e ne dedicò alcuni anche al suo amato monte San Calogero sulla cui cima volle subito salire quando tornò a Termini dopo la seconda guerra mondiale, che tra l’altro lo aveva costretto prigioniero in America. Circondato dall’affetto dei nipoti Rosario Badalì moriva nella sua casa di via Garibaldi all’età di 88 anni il 15 ottobre del 2002.
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