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Da semplice cultore di storie e tradizioni popolari e certo non da storico, perché non lo sono, vado sempre alla ricerca di aneddoti e notizie curiose che magari ad altri sfuggono o ritengono insignificanti, come quest’altra che qui vi propongo.
Chissà quante volte vi sarà capitato, camminando per la via Vittorio Amedeo, di soffermarvi davanti alla villetta nei pressi di Porta Girgenti dove, tra l’altro, fa bella mostra di se una scultura in pietra tufacea del tempio della Concordia; opera dell’artista termitano Pietro Di Giovanni.
Ma sicuramente a nessuno di voi è mai venuta la curiosità di sapere quando quello spazio venne recintato e magari chi fu a realizzarne l’inferriata. Ebbene ciò avvenne nella estate del 1934 su iniziativa dell’allora Podestà Avv. Natale Fucà il quale, oltre a salvaguardare la adiacente torretta idrica, intendeva dar decoro a quel triangolo di terra rendendolo fruibile ai cittadini.
La recinzione non venne realizzata a Termini e nemmeno in Sicilia; ma, pensate un po, arrivò addirittura da Milano; ed è un’opera che, se pur priva di qualsiasi pregio artistico, possiamo in qualche maniera considerare particolare. A costruirla fu infatti la ditta dell’Ing. Vittorio Orsenigo, una delle più prestigiose ditte metallurgiche del tempo; ed il suo costo fu di lire 2.190,20. L’azienda Orsenigo, la cui sede era proprio a Milano in via Panfilo Castaldi 8, ma aveva uno stabilimento pure a Fagnano Olona, realizzava anche insegne metalliche. La recinzione arrivò a Termini Imerese per ferrovia; ed il montaggio, da quel che si deduce dai documenti che mi è capitato di consultare, avvenne nel mese di luglio del 1934.
Il tipo di cancellata utilizzato nella nostra villetta e che come si vede anche dal catalogo in foto veniva chiamata “Vittoria”, era definita dalla pubblicità, economica, robusta ed elegante. In quegli anni, sotto la spinta del governo fascista, il settore siderurgico era in piena espansione; se ne occupava pure una rivista specializzata nata il 15 novembre del 1909 e che si chiamava “La Metallurgia Italiana”.
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