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La Conferenza regionale delle autonomie locali, presieduta dall’assessore regionale delle Autonomie locali e della funzione pubblica, su delega del presidente della Regione, ha definito i criteri di ripartizione delle risorse dell’ex “Fondo autonomie locali” da destinare ai Comuni per l’annualità 2023.
La legge finanziaria di quest’anno prevede che le prime tre trimestralità vengano assegnate ai Comuni entro il mese di maggio. Quindi, entro i prossimi dieci giorni l’assessorato procederà a trasferire le risorse economiche e a dotare i Comuni di liquidità di cassa. L’ultima trimestralità verrà erogata nei primi mesi del 2024 e, in quella sede, verranno determinate le operazioni di riequilibrio delle assegnazioni.
Come previsto dalla normativa vigente, le somme – contabilizzate per l’annualità in corso, al netto delle riserve, in 264.404.550 euro – verranno ripartite tra i Comuni in ragione di un coefficiente pro-capite commisurato della popolazione residente rilevata dall’Istat al 1 gennaio 2022 e all’assegnazione ripartita nel 2019. In particolare, i Comuni sono stati distinti in otto fasce progressive sulla base alla popolazione. Le prime tre fasce comprendono Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti: la prima tra 0 a 999 abitanti è costituita da 41 Comuni, la seconda tra 1.000 a 2.999 abitanti è la più numerosa con 106 enti, della terza fascia (tra 3.000 e 4.999) fanno parte 66 Comuni. Tra i 5.000 e i 10.000 abitanti si trovano 69 Comuni, da 10.000 a 19.999 sono 55, da 20.000 a 59.999, invece, 46. Solamente 4 i Comuni con popolazione tra i 60.000 e i 99.999 abitanti e altrettanti (Palermo, Catania, Messina e Siracusa) quelli che rientrano nell’ottava fascia con una popolazione superiore ai 100 mila abitanti. Il più piccolo è Roccafiorita in provincia di Messina, al quale saranno trasferiti 243.711,29 euro; quello con la popolazione più numerosa è Palermo con 635.439 abitanti e un trasferimento di 12.851.255,87 euro.
Nel corso della seduta sono stati approvati anche i criteri per il riparto delle risorse di parte corrente destinate ai Liberi consorzi e alle Città metropolitane.
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