Il termine Transumanza si riferisce alla migrazione stagionale delle greggi e delle mandrie. Trattasi di un’ affascinante pratica che si svolge percorrendo luoghi naturali e che accomuna il nord e il sud in più regioni che vivono di questa vocazione pastorizia, in alcuni luoghi molto più redditizia rispetto ad altri.
Un tempo questi scenari erano ancora più usuali ma restano ancora oggi attuali. Oggi rientrano a far parte dell’attrattiva turistica e del folklore basti pensare ad esempio a Gangi se vogliamo rimanere nei contesti maroniti, con la Sagra della spiga dove si vede sfilare anche il bestiame fra le varie figure rappresentate che raccontano la vita contadina, oppure se vogliamo fare un salto temporale andando indietro nel passato, possiamo annoverare le famose fiere del bestiame che erano molto frequentate e tradizionalistiche dei luoghi di montagna. Non sono tutti che le ricordano ma solamente le vecchie generazioni perché poi sono scomparse dalla ritualità degli eventi proposti.
Ambiente clima sono due elementi ben connessi che hanno accompagnato la vita dei pastori in più stagioni dell’anno per poter avere un buon pascolo. La transumanza fa così ricordare la povera economia di sussistenza presente in gran parte dei luoghi dell’entroterra siciliano consentendo di far conoscere le nuove generazioni alle tradizioni locali , ad accostarsi alle consuetudini identitarie con cui si è originato un luogo ed evoluto. In particolare, infatti, quelle legate al mondo agreste caratterizzava la vita ad altri tempi e con cui si cercava di garantire il sostentamento della quotidianità della maggior parte delle realtà locali. Molti i testi sono stati anche scritti per ricordare questa festa che è diventato un appuntamento molto partecipato. Tra cui alcuni volumi di Edizioni Arianna come: “Poeti per la transumanza – Omaggio a pastori di Geraci” e ” Si sgavita la montagna. La transumanza dei pastori di Geraci di Arianna Attinasi. Ma poi possiamo anche ricordare altri poeti nella letteratura che trattano il tema della transumanza come ad esempio D’Annunzio nella raccolta Alcyone dove fa riferimento ai pastori dell’Abruzzo, ma anche a scrittori contemporanei come Pierluigi De Santis in “Diario di viaggio”, “Piccola figlia di transumanti” di Loretta Borri, ” I custodi delle Terre Alte” di Gigi Abriani, o in ultimo, anche ricordare Franco Gioi, ” Figlio della transumanza” con titolo simile a quello della Borri.
Il programma prevede diverse visite guidate, reading di poesie, un orienteering con la partecipazione della scuola, esibizione di gruppi folkloristici, la possibilità di gustare i prodotti dell’orto locali e di poter visitare” U marcatu”, un allestimento realizzato dai pastori, vedere il passaggio in sé per sé degli animali ed il momento in cui vanno a bere alla fontana stanchi del loro tragitto. Immagini semplici dei normali contesti quotidiani per chi vive di questa attività, ma né loro insieme, momenti molto belli, caratteristici, per chi non ha mai vissuto queste realtà da vicino facendo esperienza di più modi di vivere come se si fosse immersi in un film del passato o protagonisti di una pellicola cinematografica.
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