3.Fatti del giorno

Morte per infarto del panettiere Grisanti di Collesano: per far luce sulla vicenda interviene anche La Vardera

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Un malore che è stato fatale al povero Antonino Grisanti di Collesano, panettiere del panificio che riporta il suo cognome. Probabilmente se gli interventi fossero stati immediati, l’episodio non si sarebbe trasformato in tragedia.

Una mattina d’aprile come tante altre in cui si attendeva l’arrivo della primavera che ancora sulle Madonie tarda ad arrivare. Antonino era a lavoro ed operativo come sempre nella sua attività di paese. Poi, il sentirsi male, l’ accasciarsi a terra. L’ha trovato subito il fratello ed ha chiamato i soccorsi. Quei 45 minuti di ritardo gli sono costati la vita. Tutte le autoambulanza si trovavano impegnate. L’unica, quella più vicina, di Scillato, non aveva medico di bordo ma soltanto un infermiere e l’autista. I carabinieri hanno sequestrato le schede d’intervento dei soccorsi che, una volta arrivati, dopo le manovre eseguite, hanno dichiarato il decesso tra lo sconforto, la rabbia e la disperazione dei familiari.

Il fatto ha colpito la sensibilità pubblica, fatto pure molto “rumore ” e la notizia è presto giunta all’Onorevole La Verdera che, assieme agli onorevoli: Cateno De Luca, Ludovico Balsamo, Salvatore Geraci, Alessandro De Leo, Giuseppe Lombardo, Matteo Sciotto, Davide Vasta, fa luce sul caso, chiede chiarezza, e, fa appello Al Presidente della Regione, All’Assessore Regionale della Salute.

Apprendiamo la triste vicenda che riguarda un paziente residente nel comune di Collesano (PA) colpito da infarto e, purtroppo, deceduto a causa del ritardo dei soccorsi;

come riferito dai familiari, l’ambulanza è arrivata in loco dopo circa un’ora dalla chiamata al 112, quando ormai non c’era più nulla da fare. Il medico ha soltanto potuto constatare il decesso del paziente.

Il ritardo dei soccorsi è stato determinato dal fatto che, dopo la chiamata di richiesta di intervento, tutte le ambulanze in servizio erano impegnate e l’unica più vicina, quella di Scillato, non aveva un medico a bordo, ma soltanto un infermiere e l’autista.

Vista la gravità della situazione, la stessa centrale operativa del 118 ha provato a cercare un’ambulanza con il rianimatore, ma la più vicina a Collesano, si fa per dire, era quella di stanza a Cefalù. Nonostante la corsa contro il tempo, purtroppo tale ritardo si è rivelato fatale.

Appare evidente come il triste epilogo di questa vicenda, l’ennesima che si verifica nell’Isola, sia l’effetto dei cosiddetti tagli alla sanità, quella famosa spending review selvaggia, che non ha tenuto conto delle esigenze particolari dei territori; ad esempio le zone più impervie da raggiungere, come le Madonie, o il Corleonese, o tante altre aree dell’entroterra siciliano. Secondo le disposizioni ministeriali è prevista un’ambulanza con medico ogni 60 mila abitanti.

Appreso che ad aggravare il quadro dell’organizzazione emergenziale sanitaria dell’Isola, su 251 mezzi disponibili, soltanto 108 viaggiano con un sanitario a bordo. E non tutti i giorni. Infatti, per ciascuna delle 108 ambulanze medicalizzate, servono 4-5 medici per garantire la copertura dei turni nell’arco delle 24 ore per tutta la settimana. Invece, in media ci sono in servizio 2-3 medici. Tenuto conto che:  i problemi cardiovascolari debbano essere trattati nell’immediato, e bastano anche pochi minuti di ritardo perchè il malore sia fatale e, dunque, la bravura del sanitario e la tempestività sono imprescindibili.

Gli interroganti, richiedono una risposta urgente per sapere:

quanti interventi urgenti intendano adottare per fare chiarezza sull’accaduto e individuare le reali cause che hanno determinato il ritardo nel soccorso dello sfortunato paziente di Collesano; 

quali provvedimenti si intendano assumere al fine di colmare le criticità del settore emergenziale/ospedaliero della nostra regione, messo in ginocchio dalla carenza di personale e dalle continue riduzioni delle disponibilità economiche che inevitabilmente aumenteranno sempre di più i disagi e i danni ai pazienti;

se non ritengano opportuno intervenire presso il governo nazionale al fine di rivedere le disposizioni inerenti la sanità regionale siciliana, poichè nella nostra regione i numeri delle ripartizioni di medici e ambulanze non possono trovare una logica meramente matematica a causa dei numerosi comuni montani che vengono penalizzati ed evitare che in futuro possano ripetersi casi gravissimi come quello recentemente accaduto a Collesano.

 

 

 
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Matilde La Placa

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