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I termitani, e soprattutto il comparto produttivo della pasta e della agricoltura, oltre che dello zolfo, già da anni ritenevano che bisognava incentivare il traffico merci del nostro porto; e per svilupparlo ulteriormente fecero in modo che in città potesse arrivare anche una nave più grande. E così il sindaco Comm.
Leonardo Scialabba ne perorò la causa coinvolgendo il deputato del regno prof. Alfredo Cucco originario di Castelbuono e molto vicino alla destra termitana. Di tale desiderio si fece carico pure la “Pro Termini” che promosse iniziative per sensibilizzare l’intera opinione pubblica sulla necessità di un ulteriore sviluppo dell’approdo.
E come si evince da altri documenti la richiesta fu esaudita; e così, per potere effettuare le spedizioni da Termini piuttosto che da Palermo, ogni volta se ne presentava la necessità, ma accadeva spesso, arrivava a sostegno una grande nave della compagnia “ADRIA” che già faceva la tratta Fiume, Genova, Marsiglia. I termitani apprezzarono; ed un ricordo tramandato a voce, ci riporta del fatto che ogni qualvolta al porto giungeva quella grossa nave, tanti curiosi sostavano al belvedere per assistere dall’alto alle operazioni di carico e scarico. Ecco quindi un altro pezzo di storia della nostra città su cui tanto c’è ancora da scoprire e raccontare.
E questo post lo voglio oggi dedicare all’amico Giuseppe Catanzaro, che ci ha prematuramente lasciati, ed al quale mi univa la passione per le tradizioni e le storie popolari della nostra Termini Imerese.
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