Questa edizione del Giro di Sicilia è spettacolo puro grazie a ciclisti audaci con classe e temperamento che daranno spettacolo per una settimana nelle strade dell’isola. Si inizia con la Messina-Catania, mare e fuoco, Jonio ed Etna. Partono in 56. E’ una tappa molto selettiva tant’è che nel capoluogo etneo arrivano i 6 fuggitivi in una pista diversa vi è posto il traguardo.
La tappa è stata caratterizzata da una fuga partita dopo una vento chilometri dalla partenza grazie a Corrieri seguito dal ligure Ronca che raggiunge il primo intorno al 26 km. I due salgono speditamente e in comune accordo lungo le rampe dell’Etna e dopo 90 km raggiungono un vantaggio di 3’37”.
Superata la città di Randazzo, Patti lascia Ronca raggiungendo Maletto dov’è posto il Gpm e passa per primo con un vantaggio di 1.02″ sul ligure che a sua volta veniva raggiunto da altri 8 inseguitori. Ben presto i nove raggiungeranno Patti ma Toccaceli, Di Nardo bucano, Ronca è sfiancato dalla fatica e cede. Restano in sei.
Nella volata succede di tutto. Spadolini e Corrieri cadevano, rimanevano in 4 e così il romano Nello Taddei batte la resistenza del palermitano Patti, Mazzocchetti e Cerasa il quale a Piedimonte Etnea ha avuto una leggera crisi. L’ordine di arrivo vede dunque il romano Nello Taddei che ha percorso i km 150,600 con il tempo di 5h 07’38”. Poi il partinicense Patti, il pescarese Mazzocchetti, il romano Cerasa, e il messinese Giovanni Corrieri.
A 30″ Spadolini, Marini a 3’45 e con lui Montuori, Toccaceli, Nicolosi, Ronca, Varisco. La seconda tappa (divisa in due frazioni Catania-Noto e Noto-Ragusa) è in perfetta sincronia con la prima: fughe e spettacolo.
Seconda tappa, prima frazione (Catania-Noto) Si parte da Catania ed è subito fuga: Corrieri, Patti e Marini fuggono ma dietro si orgamizzano adeguatamente e a Villasmundo c’è il ricongiungimento.
A Priolo scatto di Spadolini e Cerasa, seguiti da Tucci. I tre a Siracusa hanno 1’53 sugli inseguitori. Spadolini si aggiudica la frazione battendo allo sprint Tucci e Cerasa. A 1’20 arriva Corrieri che brucia Nicolosi, Fazio, Patti, Ranieri, Taddei, Montuori, Marini, DE Paolis. A 5’22 Eboli. Si parte dopo da Noto per la seconda frazione della seconda tappa con arrivo a Ragusa.
Al via scatto dei due catanesi Nicolosi e Fazio, seguiti da Spadolini e Cerasa. A cinque chilometri da Modica c’è il ricongiungimento dei migliori del gruppo. La discesa verso Modica è selettiva e vanno in fuga Patti, Corrieri, Cerasa, Montuori, Di Nardo. Questi transitano a Modica con un vantaggio di una manciata di secondi sul terzetto Mazzocchetti, Ronca, Ranieri. A Ragusa arriva per primo Patti più veloce nella salirà finale, secondo Montuori, poi Cerasa e Spadolini. Sommando le due semitappe del giorno la vittoria va a Spadolini.
Cerasa conquista la maglia di leader.La terza tappa Ragusa Caltanissetta nonostante un’altimetria considerevole non raggiungerà alti picchi di spettacolarità. Da Ragusa a Gela il passo è breve ma è il vento il vero padrone del gruppo. Le colline che portano a San Michele di Ganzaria prima e poi a Piazza Armerina, dove c’è il traguado Gpm, non fanno sfaceli.
Al Gpm passa per primo Corrieri, poi Nicolosi, Tucci, Patti e poi gli altri. Se la salirà verso la città dei mosaici non ha fatto la differenza allora sarà la discesa a farla. Ci prova Marini, il vento lo stoppa. Si va verso la valle del Salso.
E il vento fraziona il gruppo, restano davanti i siciliani Fazio, Corrieri, Patti, i romani Cerasa, Spadolini, Montuori, Taddei e i milanesi Marini e Ronca. A -8km dall’arrivo Fazio va in fuga, cede Ronca. Restano in otto, ma il bello deve ancora venire. Nei 3 km finali si scatena Spadolini e fa esplodere il gruppo vincendo sul traguardo di Caltanissetta guadagnando addirittura 32′ sul gruppo Cerasa-Fazio-Taddei e a 33′ Corrieri, Montuori, Patti, Ronca. Marini arriva a 1’37”, De Paolis a 2’46”. Nella classifica generale Spadolini ha un ritardo di 26″ dal leader Cerasa poi Patti a 1’21”, Corrieri quarto a 2’33.La tappa da Caltanissetta a Agrigento non stravolge la classifica generale.
A vincere la tappa il ragusano Giovanni Lettiga che con il tempo 3h 42′ 40″ e una media di 32,3 kmh ha coperto i 120 km ondulati, spigolosi.
Lettiga e il catanese Mario Fazio sono andati in fuga appena la corsa ha lasciato Palma di Montechiaro. Il gruppo li ha lasciati andare per poi tentare nel finale, senza riuscirvi, il ricongiungimento. I due sono andati d’accordo per tutta la fuga. A quattro chilometri dall’arrivo Fazio veniva rallentato da una foratura, Lettiga volava e vinceva ad Agrigento. Fazio secondo a 1’07”. A 2’16” Nicolosi, Montuori, De Paolis, Corrieri, Patti, Cerasa, Spadolini, Tucci, La Rosa, Bergamaschi, Cangemi, Ronca. In classifica generale Cerasa mantiene 28″ di vantaggio su Spadolini, 1’21” su Patti, 2’33” Corrieri, Montuori 5’06”, Taddei 6’00”.
La quinta tappa da Agrigento a Trapani per un totale di 188 km è divisa in due settori. Il primo da Agrigento a Mazara e il secondo da Mazara a Trapani. Nella prima frazione si susseguono vari scatti, tra Porto Empedocle è Riberadove fuggono Cangemi e Ferrara ma sono raggiunti ben presto da Patti, Corrieri, Spadolini, Nicolosi. Il gruppo si ricongiunge…
A questo punto Corrieri, Cerasa e Patti (con quest’ultimo molto interessato ai fini della classifica generale) scattano e si involano verso il traguardo ma gli inseguitori raggiungono i tre qualche chilometro prima del traguardo. Latini batte Nicolosi, Corrieri, Mazzocchetti, Spadolini. Un gruppetto arriva a 1’36”, poi a 2’52” altri. Nella seconda frazione il trapanese Berinetti sente profumo di casa e va in fuga seguito da Nicolosi, Toccaceli e Latini che presto lo raggiungono. Il gruppo sonnecchia.
La svolta arriva a -28km dall’arrivo, quando una foratura rallenta la corsa di Spadolini. Si scatena la battaglia. Intanto quattro a Marsala hanno un vantaggio di 1′ 50″. Dietro però aumentano l’andatura e a 5 km dall’arrivo nei pressi di Paceco c’è il ricongiungimento. Nicolosi vince la frazione battendo Latini, Marietti, Ranieri. Il totale delle due frazioni vede vincente Latini che ha percorso I 188km in 5h 37′ 49″.
La Trapani Palermo di 116 km è caratterizzata dalle tante fughe. A 10km dal bivio di Segesta c’è la prima fuga con La Rosa, Cangemi, Toccaceli. Dal gruppo nei pressi di Calatafimi si stacca all’inseguimento dei tre fuggitivi il partinicense Patti che sente profumo di casa. Ben presto però c’è il ricongiungimento. Ad Alcamo transita un gruppo di 18 corridori (tra cui Ronca e Patti) con un leggero vantaggio sugli inseguitori. All’uscita di Alcamo su una leggera salita, Patti forza l’andatura e a lui si attacca Corrieri. In tanti non mantengono il ritmo forsennato dei due siciliani e così cedono in tanti. Patti e Corrieri vengono raggiunti da Spadolini e Cerasa. A -40km dal traguardo i quattro in fuga vengono raggiunti da La Rosa e Nicolosi. A pochi chilometri da Palermo arrivano altri 10 sul gruppo in fuga. A Cinisi, Cerasa buca. Davanti restano in 14 tra cui Patti, Fazio, Ronca, Spadolini. A Sferracavallo il vantaggio dei battistrada è di 34″ e il leader Cerasa che non vuole perdere terreno si mette a tirare e pochi metri dallo stadio addirittura raggiunge il gruppo dei fuggitivi e si mette a tirare. In quindici disputeranno lo sprint con la vittoria di Nicolosi su Corrieri, Spadolini, Ronca, La Rosa, Patti.. La penultima tappa forse ancheboer la stanchezza dei ciclisti non ha regalato le emozioni attese e che comunque avevano visto protagonisti gli uomini di alta classifica nelle precedenti tappe e la paura di andare in crisi nell’ultima e decisiva tappa. Nei 140 km da Palermo a Sant’Agata di Militello.
L’unica fase importante è stata
la volata finale che ha visto la vittoria del barese Colangiuli che ha preceduto allo sprint Corrieri, Latini, Nobile, Di Nardo. Classifica generale immutata.
Nell’ultima fatica la Sant’Agata di Militello-Messina di 120 km gli obiettivi dei ciclisti in gara sono variegati. Il leader Cerasa deve guardarsi dagli attacchi dei rivali e poi c’è chi vorrebbe vincere almeno una tappa. Si parte e attraversata Patti si sale per Tindari, qui vi sono le prime schermaglie ma la fuga non parte. Dopo 84km di calma a Barcellona Pozzo di Gotto fora Latini, compagno di squadra di Cerasa che a Spadafora attacca quando mancano 23km all’arrivo. I rivali sono sorpresi ma Cerasa ha come scopo salire verso il Gpm di Colle San Rizzo gestendo la corsa ed evitare di farsi staccare sulla salita dagli avversari. Patti reagisce subito e tra la prima e la seconda parte della salita riprende il fuggitivo. I due pur andando verso la vetta collaborando e con velocità regolare vengono raggiunti da Corrieri che guida un gruppetto di coraggiosi contrattaccanti. Corrieti passa primo al Gpm precedendo Montuori e Taddei. Piove a dirotto e c’è il pericolo di cadute quindi la prudenza è tanta ma Corrieri vuole vincere la tappa è in discesa vola. Messina è vicina. E sarà lui a vincere la tappa. Dopo ventinove secondi arrivano La Rosa e Cerasa. Poi a 34″ da Corrieri arriverà Patti. Cerasa sarà incoronato vincitore del Giro precedendo di 1’21” Patti, di 2’03” Corrieri e di 2’26” Spadolini.
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Fonte:Sport Web Sicilia
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