L’accesso al pubblico gratuito sarà consentito dalle ore 17.00 alle 18,45.
Manca poco per poter assistere a uno dei momenti più emozionanti della tradizione pasquale che ricorda gli ultimi momenti terreni di Gesù. Con la Casazza, le scene più esalienti che trovano il culmine con la morte sulla croce. Lo strazio, il dolore di un Gesù che salva, che si avvicina all’ umile dimensione terrena, che si fa uomo fra gli uomini donando il suo corpo e il suo sangue per amore. Comprendere tale disegno sacrificale non è facile ma testimoniare, aprire il proprio cuore a Dio, sentirlo, avvicina ancor di più alla fede.
Molte volte un paese” sceglie” di creare tali scene anche per avvicinarsi ai momenti che avvicinano ancora di più ad avere un contatto spirituale più diretto e più propenso alla meditazione e riflessione personale, oltretutto, più aperto e vicino verso il prossimo con maggiore attenzione alle leggi d’amore che spesso si dimenticano in un tempo che oggi vive una dimensione di eccessivo benessere e materialismo basato sull’ effimeritá e cruda praticità dove il soffermarsi sull’essenziale non sempre è tematica che accomuna la sensibilità di tutti. Creare l’immagine di un Gesù che si ricorda nel suo epocale sacrificio, che entra delicatamente nella realtà moderna di tutti i giorni e, che ricorda anche i problemi, le sofferenze e le tante difficoltà che si incontrano tutti i giorni, che oltretutto qualcuno vive più da vicino nel suo intimo, nella propria e silenziosa sofferenza, fa ricongiungere alla preghiera, dona forza e consola facendo sentire meno soli. Una comunità che vive e merita insieme, che unita nella preghiera cresce meglio, diventa più solida e socialmente anche più stabile, pronta all’ascolto e al bisogno comune. Costruttivo poi, se oltre che a fare qualcosa di bello per il collettivo in tale periodo, è spiritualmente coinvolta e motivata a vivere più intensamente questo particolare momento che va a celebrare in
maniera sentita ed i la Passione e la Resurrezione di Gesù Cristo con intenso coinvolgimento.
Commovente già ad Alimena, la Processione del Venerdì Santo con i tipici “lamenti” che ricalcano la tradizione popolare ed avvicinano ancor di più al dolore di una madre, Maria, affitta per la perdita del suo Gesù. Particolare poi, per tradizione, la discesa dei 33 scalini che ricordano appunto gli anni di Cristo.
Momenti unici, suggestivi e commoventi che almeno una volta vanno visti e vissuti personalmente.
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