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Costruito nel quattrocento, il luogo di culto emana un fascino particolare il cui nello stile ci riporta in qualche maniera al medioevo. Al suo interno affreschi di particolare pregio, probabilmente opera dei fratelli Graffeo e con didascalie in siciliano antico, adornano tutte le pareti.
Molto bella soprattutto la scena nella parete d’ingresso, (nella foto ripresa dal sito web F.A.I.) dominata al centro dal Calvario; affresco però attribuito al pittore Nicolò Spalletta da Caccamo, che operò a Termini intorno alla metà del cinquecento. Insomma uno scrigno d’arte la cui bellezza però non bastò a far desistere dall’idea di ospitarvi al suo interno addirittura una palestra. Eccovene a tal proposito il documento in cui se ne parla e che così porta scritto:
“….L’anno 1876 il giorno 24 marzo in Termini Imerese nel Palazzo di Città e nella sala delle adunanze comunali convocata nelle presenti forme, la Giunta comunale si è riunita sotto la presidenza del Sig. Cosenz Cav. Francesco, sindaco……si trovano presenti gli Assessori Signori La Cova Francesco, La Nasa Agostino, Marfisi Vincenzo, Indovina Ignazio…..Succede e discute la relativa proposta e datasi lettura dei documenti che vi stanno a corredo, sull’invito della Presidenza, la Giunta, unanime nel voto delibera….Approvarsi la spesa di lire duecento per la sistemazione del locale di ginnastica nella soppressa chiesa di Santa Caterina e per acquisto dei corrispondenti attrezzi….”
Immaginate quindi cosa diventò quella la chiesa. Ma negli anni a seguire si riuscì anche a far di peggio; la chiesa di Santa Caterina fu infatti adibita ad alloggio per militari di passaggio dalla nostra città e in tempi a noi più recenti anche come deposito di materiali.
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