Giuseppe Bova, termitano di 57 anni, è stato condannato a un anno e quattro mesi di carcere, mentre il termitano Salvatore Macrì, 51 anni, è stato assolto.
Oltre 200mila euro sarebbero gli incassi non dichiarati a favore dell‘associazione dilettantistica Virtus, secondo l’accusa i due avrebbero omesso di presentare la dichiarazione, con un’evasione d’imposta pari a 53.691 euro nel 2014. L’avvocato Fabio Sciascia, difensore del Magrì, nel corso del lungo e complesso processo ha dimostrato la totale estraneità del suo assistito rispetto a quanto a lui contestato.
Durante il corso del procedimento, infatti, veniva sentita la Guardia di Finanza che aveva svolto le indagini e che confermava i fatti ma che nulla poteva riferire su chi materialmente provvedesse alla consegna delle fatture ai vari sponsor e ad incamerare soldi.
L’imputato rendeva esame con l’ausilio del suo difensore, avvocato Sciascia, spiegando che egli era convinto di aver aperto un circolo ricreativo per cui era stato contattato ma nulla sapeva delle fatture essendosi disinteressato della contabilità, poiché persuaso che l’associazione non operasse. Questa convinzione nasceva dal fatto che i locali della sede non avevano ricevuto l’autorizzazione e il Macrì, convinto che di circolo ricreativo si trattasse, non sospettava di altro.
Sempre durante il corso del processo, all’ultima udienza prima della discussione, il difensore del Macrì chiedeva di sentire un teste che, a parere della difesa era fondamentale, ossia colui che aveva persuaso l’imputato a firmare le carte di creazione della associazione. Il giudice consentiva ed il teste veniva escusso dall’avvocato Sciascia e confermava che il Macri fosse all’oscuro della attività di evasione fiscale, rivestendo il ruolo che aveva solo da un punto di vista formale.
“Sono lieto e soddisfatto dell’esito di un processo assai difficile poiché in principio tutto sembrava contro il mio assistito ma nel corso del dibattimento abbiamo dimostrato che in realtà ad un ruolo formale non corrispondeva un ruolo effettivo”. Questo il commento dell’avvocato Fabio Sciascia, difensore del termitano assolto.
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