La Diocesi apre un’inchiesta su Gisella Cardia: la veggente di Patti che dice di parlare con la Madonna

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Continua ad essere al centro dell’attenzione mediatica il caso di Gisella Cardia, all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla, la donna di Patti, in provincia di Messina, che dice di parlare con la Madonna a Trevignano Romano davanti ad una statuetta che sembra piangere lacrime di sangue.

In questi giorni la Rai e Mediaset si sono occupati del caso. L’ex imprenditrice di 53 anni, condannata in primo grado a due anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, con pena sospesa, per il fallimento della “Caleca Italia“, con sede a Patti, impegnata nel settore della produzione e commercializzazione di manufatti in ceramica, è adesso sotto i riflettori della Diocesi Civita Castellana. Monsignor Marco Salvi, infatti, sta formando una commissione per indagare sui fatti.

La storia comincia 5 anni fa, quando Gisella Cardia, tornata da Medjugorje con una madonnina in ceramica, si accorse che la statua lacrimava. Da lì a poco la donna cominciò a sostenere di avere visioni della Vergine che, nei momenti di estasi, le darebbe anche dei messaggi. La zona in cui avverrebbero le presunte apparizioni, che è ormai meta di continui pellegrinaggi, è un’area di proprietà della donna ma tutelata dall’ente parco di Bracciano e Martignano. Un terreno poco sfruttabile in quanto in zona non edificabile che è diventato un luogo di culto. Soprattutto ogni 3 del mese, quando Gisella avrebbe dialoghi con la Madonna.

Oltre all’indagine della Diocesi, il sindaco di Trevignano, Claudia Maciucchi, ha dichiarato nei giorni scorsi, tra l’altro, che “in questo momento c’è un procedimento aperto presso la Procura della Repubblica di Civitavecchia, perché alcuni manufatti sono stati posti sotto sequestro, come una struttura che è stata edificata senza permesso”.

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