Un importante pronunciamento da parte dell’Abf, Arbitro Bancario e Finanziario che ha riconosciuto il diritto a un rimborso, da parte di un noto Istituto bancario, a un consumatore vittima di “sms spoofing”, che si era rivolto all’Adiconsum Palermo Trapani, l’associazione consumatori del mondo Cisl.
L’Abf infatti ha riconosciuto il diritto al rimborso di poco piu di 4 mila euro oltre interessi legali e spese sostenute per l’assistenza legale, a un consumatore palermitano truffato prima con un sms (tecnica dell’“sms spoofing”,) da un numero riconducibile alla Banca presso cui è correntista, e in seguito con delle telefonate provenienti dall’Id caller apparentemente riconducibile allo stesso Istituto (“vishing” o “phishing vocale”).
L’sms spoofing, così come il vishing, sono delle truffe informatiche che consistono nell’invio di messaggi da un mittente apparentemente affidabile e reale come, in questo caso, la banca interessata alla vicenda.
“In sostanza l’Arbitro Bancario e Finanziario – afferma Antonino Rocco, Responsabile della struttura territoriale di Adiconsum Palermo Trapani – ha riconosciuto che il ricorrente è stato tratto in inganno dal cosiddetto “sms spoofing”, trattandosi di una modalità particolarmente insidiosa consistente nella manipolazione di un messaggio che rende l’sms apparentemente genuino poiché visualizzato negli smartphone insieme ai messaggi legittimi.
L’ABF – continua Rocco- ha evidenziato che non vi erano indici tali da rendere evidente l’inattendibilità della comunicazione e l’anomalia degli sms ricevuti quali il lessico utilizzato, errori di punteggiatura ovvero il passaggio dalla prima alla terza persona” .
IL CASO
Tutto ha avuto inizio nel febbraio del 2022, quando un associato Adiconsum, titolare di un conto corrente presso uno dei maggiori Istituti bancari nazionali presenti con diverse filiali su Palermo, ha ricevuto un sms da un numero riconducibile alla banca (ovvero lo stesso mittente delle comunicazioni ufficiali della banca) ed è caduto nella trappola, rispondendo successivamente a una telefonata, anch’essa apparentemente proveniente all’Istituto.
Dopo aver svolto una serie di operazione che l’interlocutore richiedeva “al fine di bloccare delle operazioni sospette”, il povero consumatore, dopo qualche ora, si è ritrovato sul conto un addebito di 4.001 euro. Non essendo riuscito a definire la controversia bonariamente con la stessa Banca, il consumatore si è rivolto alla sede territoriale di Palermo di Adicosum e dopo il preliminare reclamo, grazie all’assistenza dei legali dell’associazione, è stata avviata una procedura davanti all’Arbitro Bancario Finanziario.
LA DECISIONE DELL’ABF
“L’Arbitro – spiega l’avvocato Alessandra Menozzi che ha seguito il caso – ha riconosciuto che il messaggio ricevuto dal consumatore che si era effettivamente insinuato all’interno della messaggistica proveniente dall’intermediario tramite spoofing, nonché le successive telefonate, anche queste provenienti dai numeri telefonici riferibili all’Istituto di credito, possono configurarsi come tecniche sofisticate dove la credulità del malcapitato e le successive azioni poste in essere, non sono inficiate da colpa grave! Da qui il riconoscimento non solo delle somme trafugate ma anche degli interessi legali sulle stesse maturati dalla data del reclamo, nonché gli esborsi che il consumatore ha dovuto sostenere per l’assistenza legale”.
Si tratta di tecniche di frodi che purtroppo colpiscono tante persone.
“Qualora purtroppo si ritiene di essere già vittime di una delle truffe sopra elencate, Adiconsum, sia nella sede territoriale di Palermo che in quella di Trapani, è a disposizione per assistervi nell’attività tesa a recuperare quanto perduto”, conclude Rocco.
“E’ un importante riconoscimento del lavoro qualificato e puntuale svolto dalla nostra associazione consumatori grazie ai suoi legali – afferma il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana –. Ci siamo per ogni controversia, ogni frode ogni diritto negato su tanti settori non solo quello bancario. Il consumatore può contare su Adiconsum, se ha il dubbio di essere rimasto vittima di frode o abuso, per ogni informazione sui propri diritti, su ogni consulenza possibile inerente al mondo dei consumatori”.
I numeri per contattare l’associazione sono: 091.307761 e 388.8822243 per la sede di Palermo e 389.1331582 per la sede di Trapani. La mail è: palermotrapani@adiconsum.it
COME PREVENIRE QUESTE TRUFFE
Da qui i consigli utili per prevenirle: non inserire il proprio numero di telefono nei moduli online (ad esempio, quando acquisti online) se non nei casi strettamente necessari; diffidare dalle richieste telefoniche presuntivamente provenienti dalla tua banca, di dati personali o altri dati sensibili: gli istituti di credito non contattano telefonicamente il cliente per richiedere l’esecuzione di qualsivoglia operazione, né richiedono la divulgazione di codici personali; evitare di interagire con i chiamanti, soprattutto se chiedono di confermare dettagli sensibili.
In tal caso riagganciare e provare a richiamare il numero; se non risponde nessuno o si tratta di un numero non abilitato a ricevere traffico in entrata e quasi certa la tentata truffa.
E’ utile, qualora siano stati già riferiti alcuni dei propri dati, conservare gli sms ricevuti e la cronologia delle telefonate in entrata e anche in uscita (in quest’ultimo caso, quelle effettuate nei confronti dei numeri verdi della banca, per bloccare carte, bonifici e conti), tramite screenshot e/o stampe cartacee.
Non richiamare mai un numero lasciato in segreteria, e assicurarsi che la sicurezza email/web sia aggiornata e includa funzionalità anti-phishing.
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