«Si tratta di un progetto con un’organizzazione organica e globale – afferma il dirigente scolastico prof.ssa
Caterina La Russa – Un progetto pensato per agire profondamentre sulla struttura degli apprendimenti e
che si basa sull’idea che l’esperienza dell’apprendere avviene attraverso percezioni complessive, che solo
successivamente vengono scomposte analiticamente. Il progetto, che coinvolge gli alunni della primaria e della secondaria di primo grado prevede una prima fase di lettura autonoma a casa e di lettura ad alta voce in classe, curata dal Teatro Zeta, con cui la scuola ha un protocollo d’intesa. Una seconda fase nella quale gli alunni, con la guida degli insegnanti, avranno la possibilità di costruire un percorso critico sulle opere lette e infine, a conclusione del progetto, l’incontro con gli autori».
Per gli alunni della primaria la scuola, che aderisce alla rete IGEA, la rete delle scuole che promuovono
salute, ha proposto il libro “Una tavolata grande grande” di Carolina Lo Nero. Si tratta di una favola
moderna che invita i bambini a riflettere sull’importanza del rispetto dell’ambiente e degli animali, nonché
un invito alla riscoperta delle tipicità culinarie regionali italiane: il cibo come cultura, tradizione e rispetto
della sostenibilità.
I fatti narrati sono ambientati nel 3.030. Da una premessa ironicamente apocalittica, la narrazione procede
tra situazioni divertenti e paradossali che coinvolgono personaggi del calibro di Spaghetto von Krauten e
Sua Maestà Lasagna II, per concludersi con l’allestimento di una tavolata grande grande, attorno a cui
sedersi tutti insieme per gustare, in convivialità e rispetto, i piatti della tradizione regionale italiana.
Per gli alunni della secondaria il libro che la scuola ha scelto è Bullismo. Una storia per capire di Giusi
Parisi. Basta davvero poco perché il fenomeno del bullismo si manifesti tra i giovani, anche a loro
insaputa. Due storie dentro a una storia per riflettere su se stessi e sulle relazioni con gli altri, sulle
emozioni, sui sogni, ma soprattutto sulle ferite, a volte indelebili, che un gesto o una parola possono
provocare negli altri.
(Nelle foto due gruppi di alunni con le loro maestre)
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