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Una giornata indimenticabile per tutti coloro che oggi, 24 febbraio, hanno partecipato alla marcia antimafia e contro la droga organizzata dal Centro studi Pio La Torre a 40 anni da quella storica marcia antimafia che il 26 febbraio 1983 ha portato in corteo, a braccetto, da Bagheria a Casteldaccia, chiese locali, movimento sindacale, operai, movimenti studenteschi e amministrazioni comunali della provincia e oltre.
Oggi quel corteo si è ripetuto, e a migliaia hanno partecipato, con una rappresentanza vasta di studenti di tutte le scuole di Bagheria e del circondario accompagnati dai loro insegnanti, dirigenti scolastici e da alcuni genitori.
Un modo per dire No alla mafia, no alla droga e no a tutto quanto è illegalità.
Tantissime le istituzioni presenti, i Comuni, la Città metropolitana, la Commissione regionale antimafia con il presidente Antonello Cracolici ed i componenti Ismaele Lavardera vice pressidente e Roberta Schillaci segretario, l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, numerosissimi i sindaci della zona, oltre ai sindaci di Bagheria Filippo Maria Tripoli accompagnato da tutta la Giunta e dal presidente del Consiglio comunale Michele Sciortino e numerosi consiglieri, il sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto e anche i primi cittadini dei Comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara terre che sono state condizionate dalla presenza e origine del boss Matteo Messina Denaro recentemente assicurato alla giustizia.
Tra i partecipanti anche don Cosimo Scordato e don Francesco Stabile che 40 anni fa erano presenti alla storica marcia, numerosi dirigenti scolastici, associazioni e sindacati. Presenti anche esponenti politici regionali e nazionali, fra cui l’ex premier Giuseppe Conte e l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
Il lunghissimo corteo ha percorso tutta la strada dei Valloni, nota per essere la via di fuga di spietati killer mafiosi, sino a giungere alla piazza Madrice di Casteldaccia, dove si sono tenuti alcuni interventi dal palco.
A prendere la parola per prima Loredana Introini, presidente del centro studi Pio La Torre. “I giovani meritano un futuro diverso dal nostro – ha detto la presidente – noi adulti abbiamo il dovere di accompagnare i giovani in questo passaggio generazionale. Dopo di lei è intervenuto il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, in rappresentanza dei numerosi sindaci presenti inclusi quelli del distretto 39: Di Giacinto ha ricordato il 1982 che fu un anno terribile. “Si contarono in poco tempo ben 12 omicidi nei comuni di Bagheria, Casteldaccia e Altavilla Milicia. Allora anche le istituzioni negavano la presenza della mafia”.
Emozionante l’intervento di don Cosimo Scordato, fra i promotori della marcia di 40 anni fa. Don Scordato rivolgendosi ai giovani ha detto: “Vi chiedo perdono, avremmo dovuto consegnarvi una società già libera dalla mafia. Ma adesso è possibile rompere il binomia Sicilia uguale mafia. Dobbiamo invece dire Sicilia uguale bellezza e vita. La strada è lunga ma dobbiamo farcela. A voi ragazzi chiedo di non abbandonare la Sicilia”. Ha poi dato appuntamento tra 10 anni, al cinquantesimo anniversario.
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