La loro presenza è autorizzata dal momento del parto e per tutta la durata della degenza della neomamma. La decisione è stata presa a seguito del venir meno delle misure più stringenti legate all’emergenza pandemica.
L’accompagnatore dovrà, comunque, essere in possesso di una certificazione di tampone negativo al Covid effettuato non oltre 48 ore prima dell’ingresso in Ospedale.
“In linea con la ‘policy aziendale’ sull’allattamento al seno e così come raccomandato dall’Oms Unicef – spiega il Direttore del Dipartimento della Salute della Famiglia, Giuseppe Canzone (nella foto con un gruppo dell’equipe di Ginecologia e ostetricia dell’ospedale Salvatore Cimino di Termini Imerese) – la presenza del caregiver favorisce l’allattamento e l’accudimento del neonato, contribuendo, inoltre, a migliorare l’assistenza alla neo mamma e al piccolo”.
Per il travaglio e il parto è ammessa la presenza di un caregiver scelto dalla donna anche di sesso maschile, mentre durante la degenza, per rispetto della privacy, dovrà essere una donna.
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