Nel corso del sequestro principale, avvenuto nel trevigiano, le Fiamme Gialle hanno accertato che gli alcolici erano stati venduti anche ad altri operatori economici, distribuiti sull’intero territorio nazionale: sono così scattati ulteriori sequestri nelle province di Vicenza, Cremona, Pesaro, Napoli, Salerno, Campobasso, Crotone, Cosenza, Reggio Calabria e Palermo.
Attraverso una serie di perquisizioni e sequestri nelle province di Milano, Torino e Roma, i finanzieri del Gruppo di Treviso hanno poi tracciato la vendita di altre 21.466 bottiglie di vodka a numerosi commercianti di diverse Regioni italiane, nei confronti dei quali sono ancora in corso approfondimenti, al fine di sottrarre dal mercato i prodotti contraffatti ancora disponibili per la vendita, per un giro d’affari complessivo stimato in oltre un milione di euro.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Treviso, che procede per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione, hanno avuto origine da una segnalazione dell’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (O.L.A.F.), pervenuta tramite il II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza, punto di snodo dei rapporti di cooperazione internazionale del Corpo.
Sono così scattati immediatamente i controlli dei finanzieri trevigiani che, grazie alla collaborazione degli uffici legali delle due aziende produttrici, vittime della contraffazione, hanno accertato la falsificazione dei contrassegni distintivi presenti sulle etichette delle bottiglie, avvenuta con modalità particolarmente sofisticate, e ricostruito l’intera filiera commerciale della vodka contraffatta, prodotta in Georgia e venduta da un’azienda rumena ad alcuni importatori con sede a Milano e Torino, che la hanno introdotta in Italia tramite un deposito fiscale olandese.
L’operazione della Guardia di Finanza di Treviso ha avuto il fine di tutelare la proprietà industriale dalle condotte di introduzione nello Stato, detenzione per la vendita, commercializzazione e distribuzione di prodotti industriali con marchi contraffatti, disarticolando la catena logistica, organizzativa e strutturale della filiera illecita individuata.
Al riguardo, per meglio comprendere la rilevanza e l’impatto del fenomeno sull’economia reale, dalla lettura del Rapporto IPERICO 2022, elaborato dalla Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, si rileva che, tra il 2008 e il 2021, le diverse Autorità competenti, tra cui la Guardia di Finanza, hanno svolto quasi 208.000 interventi a contrasto della contraffazione, sequestrando circa 617 milioni di articoli falsificati, per un valore economico stimato di oltre 5,9 miliardi di euro.
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