È arrivato il tempo di fare luce sull’evento più devastante dalla nascita della Repubblica italiana: analisi, critiche, interviste e documenti inediti sono gli ingredienti che hanno dato vita a questo saggio. Un percorso che principia con un buon amaro che fa muovere Milano e termina con il contrappasso dell’immobilismo.
Tutt’oggi gli effetti di Mani Pulite non cessano di permeare con la loro essenza la classe politica italiana, la magistratura e i giornali. Il feroce clima giustizialista del periodo condusse l’Italia in un clima burrascoso del quale pagheremo i danni per molti decenni.
All’interno del saggio il dott. Marco Spada e il prof. Salvatore Di Bartolo affrontano – ognuno con le sue peculiarità – gli eventi più significativi del periodo: si comincia con la Milano da bere e si passa per Sigonella, Washington e Hammamet per terminare con l’avvento di Fratelli d’Italia in seno alle istituzioni politiche dello Stivale. Un’analisi storica, politica ed economica che prova a tracciare il cammino di un nuovo percorso di studi sul periodo preso in esame.
Una “falsa rivoluzione”? Sì secondo entrambi gli autori, viste soprattutto le incredibili vicende denunciate da Palamara e raccontate successivamente in due pubblicazioni dal direttore di Libero Sallusti, le quali sembrano essere finite nel dimenticatoio. L’obiettivo da colpire era il socialismo tricolore di Craxi? Non vi è dubbio. Agli autori e al loro saggio il compito di condurvi lungo questo arduo e tortuoso cammino nella selva oscura dei primi anni novanta in Italia.
Marco Spada
Salvatore Di Bartolo
Laurea in Economia nel 2015 presso l’Università degli Studi di Messina, è docente di istituti di istruzione superiore, dottore commercialista e revisore legale. Dal 2021 è docente del dipartimento di studi politici, costituzionali e tributari della Federiciana Università Popolare. È inoltre analista politico-economico su diverse riviste e testate tra cui “Nicolaporro.it”, ”Filodiritto” e “Il Conservatore” ed ospite opinionista in trasmissioni radio e tv. Ha pubblicato per Aracne “Metamorfosi politica” (2022) e per La Bussola “La grande utopia” (2022).
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