Blanco: “Non sento la voce” e spacca tutto, fischi e polemica accesa sul palco dell’Ariston

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Blanco, un gesto indecoroso durante la serata di ieri sera che ha sdegnato gli italiani, sia quelli presenti negli storici saloni dell’Ariston di Sanremo, sia i telespettatori da casa. “Non sento la voce” dice il vincitore della scorsa edizione per spiegare il perché del gesto, dopo aver spaccato tutto sul palco sconvolgendo i suoi fans. Un’immagine che supera quella più famosa dell’Orlando furioso di Ariosto.

Tutti coloro che fino ad ora avevano apprezzato i suoi brani sicuramente saranno rimasti delusi.

Mi fai impazzire“, cantava l’anno scorso. Già. E lo abbiamo visto tutti, purtroppo.

Spaccare gli ornamenti, spezzare i fiori, non è stata una cosa bella da vedere, nessuno se lo sarebbe mai aspettato.

Una decorazione che, oltretutto, rimanda a ciò che simboleggia Sanremo, appunto, città dei fiori per eccellenza. Ma non è solo questo. È il gesto. È la civiltà. È tutto un insieme di educazione che è venuta a mancare. E gli impulsi si frenano. Vanno dominati. Un vandalismo reso manifesto agli occhi di un pubblico. Quindi, quando vediamo oggetti spaccati nelle piazze, muri imbrattati, vetri, finestre rotte anche di persone, per fare degli esempi, non ci meravigliamo, magari era un tipo che aveva avuto bisogno di sfogarsi per qualcosa andata storta. Dobbiamo essere comprensi, averne pena…

Ovviamente stiamo solo ironizzando.

Non ci si comporta in questo modo quotidianamente, nelle piccole realtà pubbliche, figuriamoci in televisione e ad  un Festival che per anni ha rappresentato stile, classe, eleganza da imitare, che ha incarnato alcuni aspetti identitari italiani, varie personalità, tra le migliori e più spiccate.

Cosa si farà capire questo gesto?Come verrà interpretato?

Che se tutto è lecito ed ammissibile in TV, da domani, nelle cose 

più impensabili che una qualsiasi persona sicuramente lì sopra non avrebbe mai fatto, né su qualsiasi palco, né su nessun altro, sarà ora autorizzato a compiere e tutto sarà tollerabile?

 A nostro avviso, Blanco, non ha dato né valore né rispetto al luogo dove si trovava. 

Possibilmente questi nuovi “artisti” pensano che tutto sia loro dovuto. Si scaldano la testa o se la montano. Agiscono per istinto e deve andare bene a chiunque. Non è assolutamente così.

Forse la classe, certamente non sempre fa parte del loro porgersi, del loro contegno e decoro personale. Un cantante d’altri tempi, certamente, non si sarebbe mai sognato di avere un tale comportamento. 

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“Era dai tempi di Buco e Morgan che non succedeva una cosa così”, commentava Amadeus.

Chissà se alcuni giovani diranno: “Se l’ha fatto Blanco sul palco di Sanremo, allora…”, trovando così giustificazione per il gesto che potrebbe essere ripetuto da chiunque.

Speriamo di no, che restino il buon senso ed impressa la buona educazione.

Ma su, non polemizziamo. In fondo lui però ha detto che  “si è divertito”.  Che tristezza anche questa affermazione che “non salva di certo la faccia”.

Ache se chiedesse scusa più volte. Oramai si ciò che si è visto non può essere cancellato.

Invece, sarebbe semplice. Andrebbe squalificato secondo l’opinione più comune.

I gesti hanno la loro importanza, soprattutto se pubblici. Non c’è giustificazione e di ogni azione si diventa responsabili. Il contegno è rispetto non solo verso chi sta guardando ma anche verso se stessi.

Quando un cantante è bravo e vale, non servono né basi né musica né altro. Può cantare senza nulla e si può distinguere, emozionando comunque nonostante ci siano degli intoppi o problemi tecnici che possono capitare. “Un cantante questo lo sa!”. 

Certo, se dovesse vincere, agli italiani verrebbe di spaccare la TV come lui ha fatto con i fiori. Tanto, alla fine, “ci si diverte”. 

Cosa avrebbe dovuto fare Amadeus? Rimproverarlo, dirgli pubblicamente quanto sia stato inopportuno ed ineducato.  Ha fatto tenerezza Morandi con la scopa in mano, pronto a pulire tutto. Sicuramente, conoscendo Gianni, sempre carino e per bene, signorile, sarà rimasto anche lui male e mortificato.

Peccato però la caduta di stile, perché il brano di Blanco,  L’isola delle rose, ha un titolo legato  a un fatto realmente accaduto in Italia, raccontato anche nel film “L’incredibile storia dell’Isola delle rose” con Elio Germano, uscito su Netflix. L’isola delle rose era una piattaforma al largo dell’Adriatico, che fu ideata dall’ingegnere Giorgio Rosa e nel 1968 fu autoproclamata stato indipendente con il nome ufficiale di Repubblica Esperantista delle rose.

Le rose che lui ha distrutto ora saranno invece le uniche ricordate da tutti a questo Festival e legate a lui e a questa canzone.

Tutto premeditato per fare scena? C’è pure chi lo pensa visto che nell’ultima scena del video ufficiale di Blanco della sua canzone l’isola delle rose, si vede proprio il cantante che distrugge appunto questo fiore. Sarà una coincidenza? Molto strano veramente. Comunque sia, vero o no che sia stato, una cosa è la scena di un video dove tutto può essere lecito, e tutt’altra, sul palco di un grande e prestigioso teatro dove il contegno, la compostezza, è l’eleganza, dovrebbero essere alla base così come i messaggi da trasmettere a tutta Italia.

 

 

 
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