E’ una bellissima e significativa opera d’arte, verosimilmente risalente al settecento, che ci riporta ad una tradizione religiosa ormai da tempo scomparsa. Si tratta nella fattispecie di una portantina del viatico; che veniva utilizzata dal sacerdote per recare l’ultima comunione ai cristiani che stavano per morire.
Non so dirvi se questa portantina si trovasse proprio nella stessa chiesa Madre od è proveniente, come potrebbe essere, da qualche altra chiesa oggi chiusa o non più esistente.
Ma mi piace immaginare questo piccolo e mesto corteo che, spesso al crepuscolo, girava per le buie strade della nostra città, con i portatori preceduti da chierici e da qualche pia donna con in mano candele accese a portare il “cibus viatorum”.
A casa del moribondo c’era ad attendere tutta la famiglia che si univa così in preghiera con il sacerdote per l’unzione degli infermi, e che prima di somministrare l’ostia consacrata pronunziava anche una appropriata formula che allora veniva recitata in latino ed era: «Per istam sanctam unctionem et suam piissimam misericordiam, adiuvet te Dominus gratia Spiritus Sancti. Amen. Ut a peccatis liberatum te salvet atque propitius allevet. Amen.” E dopo l’Amen finale spesso i presenti rispondevano tutti con un: “Gloria e pararisu”.
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