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Entrambi sono stati indagati, in passato, per aver favorito la latitanza del capomafia. Il fratello patteggiò la pena.
La donna venne arrestata il 14 giugno del 2000. Insieme a lei finirono in carcere altre due persone, accusate di essere intestatarie del contratto di affitto di un appartamento in cui Messina Denaro si nascondeva ad Aspra, nel palermitano. La donna fu condannata in primo e in secondo grado per favoreggiamento aggravato alla mafia.
La Cassazione annullò l’aggravante sostenendo che il rapporto sentimentale con il boss escludesse l’agevolazione di Cosa nostra.
Gli investigatori trovarono diverse lettere d’amore che il capomafia e la donna si erano scambiati.
La passione per le donne del boss di Castelvetrano
«Ho frequentato Matteo Messina Denaro, l’uomo che ho visto in televisione, ma non sapevo fosse lui».
A parlare è una donna di 48 anni bruna con i capelli lunghi, che ha raccontato di aver avuto una relazione di alcuni mesi con il boss latitante di Castelvetrano, precisando, però, di non essere stata a conoscenza della sua reale identità.
La donna si è presentata in una stazione dei carabinieri ed è stata interrogata dagli investigatori del Ros.
Una versione che non convince chi sta indagando, tanto che è già scattata una perquisizione a casa della donna. Pare, secondo indiscrezioni, sia di Campobello di Mazara, separata e attualmente lavora saltuariamente. Circola con un auto di lusso e veste griffata. In molti, in paese, si chiedono come sia possibile, visto che pare non lavori in maniera continuativa.
Ma non solo lei, gli investigatori sono sulle tracce di un’altra amica del boss che avrebbe frequentato l’ultima abitazione in vico San Vito, anche lei sarebbe una donna di mezza età che però non avrebbe ancora ammesso di essere stata a contatto con Messina Denaro.
La donna vive in un paese limitrofo e non lavora.
È alta, bionda e con un taglio corto. Secondo alcune voci, potrebbe essere di Gibellina.
In tanti confermano incontri con il boss. Tutti però specificano di essere stati inconsapevoli della sua vera identità.
Fonte Blog Sicilia
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