Una donna determinata e per certi versi visionaria, una persona che si è battuta per anni per valorizzare la biodiversità locale, tanto fa fare diventare la susina “Sanacore” un presidio Slow Food. Già fin dai tempi dell’università si era prefissata come obiettivo la tutela e valorizzazione della biodiversità frutticola siciliana. Dopo aver ereditato un susineto a Monreale, ha cercato di valorizzare coltivando la varietà autoctona di susine diffuse solo nelle campagne che circondano l’antica città normanna, la cui presenza è testimoniata già dal 1600.
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