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«Ci appelliamo a dei sentimenti forse assopiti, al vero senso dell’essere un genitore amorevole. Stato, magistrati, chiedete al boss Matteo Messina Denaro, se sa dov’è la nostra Denise. Noi siamo convinti che se decidesse di fornire la risposta alla nostra domanda, metterebbe fine al nostro calvario».
Le motivazioni che hanno portato Piera Maggio all’appello a Matteo Messina Denaro
«Intanto nella vita tentare non nuoce. La nostra richiesta al boss Matteo Messina Denaro, non è per accusarlo di qualcosa, infatti nel caso del piccolo Di Matteo il suo coinvolgimento era ben altro rispetto alla domanda che gli verrebbe posta sul nostro caso dove non è coinvolto personalmente ma che avrebbe potuto sapere per altre situazioni…
Ricordo a tutti che per la ricerca di Denise, dall’inizio fino a un bel pò di mesi, ci fu un blocco su tutto il territorio in tutti sensi. La ricerca di Denise, probabilmente ha potuto dare fastidio anche su altri fronti… quindi non è scontato ma puo essere fattibile che qualcuno abbia voluto sapere o saputo la ragione del perché i propri affari venissero ostacolati da un evento imprevisto e magari capirne la causa dei mali e quindi aver saputo chi li abbia causati…
Credo adesso che il senso sia abbastanza chiaro».
Piera Maggio
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