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La celebrazione è stata officiata dal parroco Francesco Galioto, da padre Francesco Michele Stabile e da padre Cosimo Scordato. Alla cerimonia erano presenti oltre ai fratelli e la sorella anche i colleghi, il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli, il sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto, Giuseppe Carlino, dirigente della scuola di Casteldaccia dove insegnava la bagherese.
Ad accogliere la bara un cuore di petali rossi davanti la chiesa, due rose rosse incrociate. Un lungo applauso ha accompagnato l’entrata e l‘uscita della bara. Alcuni insegnanti colleghi della vittima hanno detto di “non sapere nulla di questi litigi con la figlia, lei viveva per questa ragazza, mai potevamo Immaginare una cosa del genere”.
Nel corso dell’omelia i sacerdoti hanno ricordato la forza e la gioia di vivere della donna. “Era un’educatrice che aveva tanto entusiasmo e metteva amore in quello che faceva. Quell’insegnante ha subito un enorme torto. Con gli adolescenti riusciva a legare a farli parlare a sorreggerli nel loro cammino non sempre semplice. Aveva una gioia di vivere, sempre pronta al sorriso. Era una donna eccezionale. Sarà una grande perdita per tutti quelli che l’hanno conosciuta”.
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