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Le dita non si distinguevano più. “Abbiamo eseguito un intervento delicatissimo – spiega Adriana Cordova il primario di Chirurgia Plastica dell’ospedale Policlinico di Palermo dove c’è un centro specializzato per la ricostruzione della mano – L’arto era devastato dall’esplosione. Siamo riusciti a ricostruire e salvare il pollice e il mignolo”.
Le altre dita però sono compromesse. “L’indice è stato amputato – aggiunge Cordova -, mentre il medio e l’anulare abbiamo dovuto asportate qualche falange. La situazione è ancora sotto osservazione perché i tessuti sono stati danneggiati dall’esplosione. Il paziente è stato molto coraggioso e molto forte ha collaborato con sorprendente carattere. Peccato che ancora oggi a causa dei botti di fine anno succedano gravi episodi che segnano per sempre la vita dei giovani”.
In queste ore il ragazzo sarà assistito da un’equipe di psicologi che lo sosterranno nel percorso per prendere consapevolezza di quanto accaduto. I genitori sono stati e sono al fianco del loro figlio. Le indagini sull’ennesimo grave incidente provocato dai botti di fine anno sono condotte dai carabinieri della compagnia di Carini.
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