Termini Imerese: la scomparsa di Gennaro Mauriello, il ricordo di Nando Cimino

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Non lo si vedeva in piazza già da qualche tempo; e per chi come me era abituato ad incontrarlo quasi tutti i giorni, la sua mancanza si faceva e si farà sentire. Parlo del dottor Gennaro Mauriello, che si è spento giusto ieri alla bella età di 98 anni. U dutturi, come tanti affettuosamente lo chiamavano, era un personaggio popolare; uno di quelli che del loro passaggio terreno, lasciano il segno.

Amava camminare; e con il suo bel bastone in mano del quale scherzosamente diceva: “non mi appoggio; mi fa cumpagnia”, tutti i giorni usciva dalla sua abitazione in Piazza Gancia e si dirigeva con passo cadenzato verso il belvedere, la sua meta preferita.

Non si fermava molto; qualche giro giusto il tempo di dare uno sguardo al panorama e di scambiare una battuta con chi incontrava, e poi, prima del rientro, la immancabile visita alla Chiesa Madre. Uomo caritatevole e molto religioso, gli si facevano gli occhi lucidi quando sostava in preghiera davanti alla immagine della Immacolata, di cui era particolarmente devoto.

Il dottore Mauriello era nato nel 1924 in Campania e precisamente a San Potito Ultra; un paesino di circa 1500 abitanti in provincia di Avellino. Nino, anzi Ninnariello come i familiari affettuosamente lo chiamavano da bambino, si dimostra subito molto brillante negli studi; e già nel 1949 si laurea in medicina.

Nel 1952 diventa medico ospedaliero; attività che, con spirito missionario, egli svolgerà per tanti anni nel nostro ospedale di Termini Imerese. Ma molto apprezzato fu anche nella sua veste di medico di famiglia; lavoro che affrontò con particolare dedizione, mostrandosi sempre vicino ai pazienti ed ai loro bisogni.

Non poteva mancare e non mancò anche un suo impegno in politica, che “u dutturi” seppe assolvere con competenza e passione militando nelle file della Democrazia Cristiana. – Gennaro Mauriello, nonostante la sua non più giovane età, era presente anche sui social; arguto e colto, gli piaceva tenersi informato ed essere aggiornato sui fatti che accadevano in città.

Ma con lui, sempre sorridente e disponibile, mi fermavo spesso a conversare anche davanti al Circolo Margherita; dove qualche volta faceva sosta per salutare i tanti amici, e fra questi il dottore Ciccio Grasso suo coetaneo, con il quale scambiava opinioni e rinverdiva vecchi ricordi del passato. Con la sua morte la nostra città perde uno dei personaggi più popolari ed amati; e tanti, ne sono certo, lo ricorderanno a lungo e con affetto.
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