L’Oms ha istituito per il 10 ottobre la giornata mondiale della salute mentale, proprio per evidenziare l’importanza e sensibilizzare le persone verso questi temi e per imparare a riconoscere il problema.
Sono sempre più frequenti gli attacchi di panico, in una società moderna come la nostra, frenetica e piena di fattori stressanti.
L’attacco di panico è il culmine di un forte malessere fisico, si presenta con una sensazione di paura o disagio, si può anche avere la sensazione è di essere in pericolo, quando in realtà non ce nessun pericolo reale a minacciarci.
Si presenta in maniera del tutto improvvisa, ha una durata di 15-20 minuti, ed il soggetto che lo accusa ha la percezione che la durata sia molto più lunga.
Raramente simultaneamente agli attacchi di panico, può essere presente una sensazione di disagio fisico, questo aumenta la vulnerabilità agli attacchi di panico condizionando il comportamento anche in assenza degli stessi.
Ecco una lista dei sintomi più frequenti che sono riconducibili all’attacco di panico:
Per riuscire a gestire l’attacco di panico è importante sapere cosa fare e cosa non fare, ma anche riuscire a riconoscerlo.
Ovviamente rivolgersi a uno specialista, è sempre la cosa migliore da fare e rimane l’unica persona in grado di aiutare il paziente, riuscirà a delineare una terapia il più specifica e personalizzata possibile per affrontare al meglio il problema.
Gestire una persona che soffre di attacchi di panico non è per niente semplice. Innanzitutto, bisogna mostrarsi comprensivi e rassicuranti, aiutare la persona a muovere il corpo e invitarlo a rallentare la respirazione possono essere piccoli aiuti dal grande effetto.
Tuttavia, va ricordato ancora una volta che solo il medico può seguire e curare con competenza questo disturbo, individuare la terapia migliore per restituire al paziente una buona qualità di vita e serenità mentale.
Osservare e riconoscere i sintomi e, in caso di dubbio, cercare assistenza medica sanitaria.
Spesso i segni e i sintomi dell’attacco di panico sono molto simili a quelli dell’attacco cardiaco o comunque di condizioni mediche acute.
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