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L’Oms ha istituito per il 10 ottobre la giornata mondiale della salute mentale, proprio per evidenziare l’importanza e sensibilizzare le persone verso questi temi e per imparare a riconoscere il problema.
Sono sempre più frequenti gli attacchi di panico, in una società moderna come la nostra, frenetica e piena di fattori stressanti.
L’attacco di panico è il culmine di un forte malessere fisico, si presenta con una sensazione di paura o disagio, si può anche avere la sensazione è di essere in pericolo, quando in realtà non ce nessun pericolo reale a minacciarci.
Si presenta in maniera del tutto improvvisa, ha una durata di 15-20 minuti, ed il soggetto che lo accusa ha la percezione che la durata sia molto più lunga.
Raramente simultaneamente agli attacchi di panico, può essere presente una sensazione di disagio fisico, questo aumenta la vulnerabilità agli attacchi di panico condizionando il comportamento anche in assenza degli stessi.
Attacco di panico: quali sono i sintomi e come riconoscerlo
Ecco una lista dei sintomi più frequenti che sono riconducibili all’attacco di panico:
- difficoltà respiratorie (sensazione di soffocamento, come se mancasse l’aria)
- palpitazioni e tachicardia
- dolore al petto e all’addome
- sudorazione o brividi
- tremore
- formicolio e intorpidimento
- nausea
- sensazione di sbandamento, instabilità
- senso di svenimento
Alcune volte i sintomi possono essere solo mentali come:
- senso di irrealtà (derealizzazione)
- depersonalizzazione (senso di essere staccati da sé stessi)
- paura di morire, di perdere il controllo o di impazzire
Come gestire l’attacco di panico
Per riuscire a gestire l’attacco di panico è importante sapere cosa fare e cosa non fare, ma anche riuscire a riconoscerlo.
Ovviamente rivolgersi a uno specialista, è sempre la cosa migliore da fare e rimane l’unica persona in grado di aiutare il paziente, riuscirà a delineare una terapia il più specifica e personalizzata possibile per affrontare al meglio il problema.
Ecco alcuni consigli per auto-controllarsi ed affrontare il problema:
- Riconoscere i sintomi: aiuta a evitare di confondere l’attacco di panico con altre problematiche (un attacco cardiaco, la sensazione di “perdere la testa”, ad esempio) e spaventarsi inutilmente.
- Imparare esercizi di respirazione: per ridurre la risposta fisica all’attacco di panico, normalizzare il battito cardiaco e ridurre la sensazione di ansia.
- Distogliere la concentrazione: quando si verifica l’episodio, smettere di focalizzarsi sul momento di panico aiuta a sentirsi meglio. Alcune strategie possono essere lavarsi il viso, accarezzare l’animale da compagnia, annusare un’essenza piacevole, fare movimento fisico, riordinare la stanza etc.
- Monitorare gli episodi: annotarsi quando, dove e in che occasione si sono presentati, per individuare se ci sono dei punti in comune che li possono aver scatenati. In questo modo potrebbe essere più facile stabilire una strategia per risolvere il problema e anche notare eventuali miglioramenti (diradarsi degli episodi, diminuzione dell’intensità o della durata).
- Chiedere aiuto: gli specialisti in salute mentale possono aiutare a gestire gli attacchi e il disturbi di panico, sia con una appropriata terapia farmacologica che con insegnando ad affrontare e superare i propri condizionamento agendo sul comportamento e sul pensiero».
Cosa fare quando una persona ha un attacco di panico
Gestire una persona che soffre di attacchi di panico non è per niente semplice. Innanzitutto, bisogna mostrarsi comprensivi e rassicuranti, aiutare la persona a muovere il corpo e invitarlo a rallentare la respirazione possono essere piccoli aiuti dal grande effetto.
Tuttavia, va ricordato ancora una volta che solo il medico può seguire e curare con competenza questo disturbo, individuare la terapia migliore per restituire al paziente una buona qualità di vita e serenità mentale.
Osservare e riconoscere i sintomi e, in caso di dubbio, cercare assistenza medica sanitaria.
Spesso i segni e i sintomi dell’attacco di panico sono molto simili a quelli dell’attacco cardiaco o comunque di condizioni mediche acute.
- Offrire il proprio aiuto anche se, in genere, a meno che non si tratti del primo attacco, le persone sanno cosa può aiutare a farle stare meglio.
- Portare la persona in un luogo aperto e arieggiato. Non toccarla però senza che abbia dato il suo permesso. Aprire le finestre se siete in un luogo chiuso.
- Parlare in modo sicuro, ma senza creare pressione che può agitare ulteriormente la persona. Evitare frasi come “smettila”, “non è niente”, mettici un pò di buona volontà”, “non è nulla di grave” e preferire invece qualcosa come “so che ti senti male, ma passerà” oppure “sono qui per aiutarti”, che fa sentire la persona rassicurata e meno inadeguata.
- Solo nel caso se lo sentisse, far fare del movimento fisico alla persona (dei salti, uno scatto, una passeggiata) oppure impiegarla in compiti precisi su cui concentrarsi per distrarla dalla sensazione di panico.
- Incoraggiare il controllo della respirazione, che può aiutare la persona a superare prima il momento di panico e ridurre la sensazione di pericolo e disagio fisico.
- Non lasciare la persona da sola, almeno finché non si è certi che sia passato l’attacco.
- Cercare aiuto medico, se i sintomi non regrediscono entro poche ore.
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